La 23esima edizione del TiTatoo si è riappropriata dei numeri del passato. Pienone per tutti e tre i giorni
L'organizzatrice Katya Cavallini: «Superate le mille presenze giornaliere. I tatuatori hanno lavorato tutti, ininterrottamente».
LUGANO - Dopo le due edizioni cancellate a causa della pandemia e l'ultima in versione ridotta, la fiera del tatuaggio di Lugano è tornata ad ospitare professionisti da tutto il mondo per colorare ticinesi e non.
Una 23ensima edizione, quella appena trascorsa, che si è finalmente riappropriata degli spazi e dei numeri del passato. «Siamo stati "al completo" per tutti e tre i giorni, con afflussi giornalieri che hanno superato le mille presenze. Anche la terrazza esterna ha funzionato alla grande», sottolinea entusiasta l'organizzatrice Katya Cavallini.
Molti i curiosi, ma soprattutto tantissimi coloro che erano lì per farsi tatuare. «Come sempre i più avevano già contattato nei mesi scorsi i tatuatori che sarebbero stati presenti. Questi hanno lavorato tutti, ininterrottamente. Tanto che c'è chi è dovuto ritornare per avere il suo tatuaggio. A loro, ovviamente, il secondo ingresso l'ho regalato».
I numeri, come detto, parlano da soli: «Su 10 persone che entravano ne uscivano 6 tatuate. Un successone». Ma non sono mancate le famiglie, lì solo per fare un giro. «La domenica è la giornata dei passeggini e delle coppie. Che spesso escono comunque con un tattoo, magari piccolino».