Tratta Contone-Ponte Ticino, l’Ufficio federale dei trasporti blocca le FFS. Preventivo sforato. E ora?
BELLINZONA - I lavori mai iniziati su una tratta di poche decine di metri, quella tra Contone e il ponte sul Ticino, rischiano di mandare in tilt il traffico ferroviario del Locarnese nel futuro prossimo. Ci sarebbe stato un binario da raddoppiare. Ma Berna non dà il nullaosta. Alla base ci sarebbe uno sforamento nei costi per realizzare l'opera da parte delle Ferrovie federali svizzere (FFS). E così da Bellinzona parte una lettera di fuoco inviata dal Dipartimento ticinese del territorio all'Ufficio federale dei trasporti (UFT).
Fuori budget – Incomprensibile e inaccettabile. Così viene definita la scelta dell'Ufficio federale dei trasporti. Da una parte ci sono le urgenze del Cantone che, col consenso di tutte le parti in causa, agricoltori compresi, era riuscito a portare avanti un concetto di rete ferroviaria capillare per lo sviluppo del Locarnese. Dall'altra c'è la Confederazione che vede sforare il budget inizialmente proposto dalle FFS e che di conseguenza, già da un paio di mesi, ha tirato il freno. Stando al preventivo, ormai superato, l’investimento ammonta a 51 milioni di franchi. Somma interamente finanziata dal programma di sviluppo dell’infrastruttura ferroviaria della Confederazione.
Si rischia il caos – La missiva firmata da Claudio Zali, direttore del Dipartimento del territorio, e da Martino Colombo, direttore della Divisione dello sviluppo territoriale e della mobilità, riuscirà a sbloccare la situazione? Il progetto in questione, con tanto di sottopasso, può sembrare insignificante. In realtà porterebbe a un doppio binario che consentirebbe a più treni di circolare nella regione. «Da fine 2023 sarà pronta anche la fermata di Minusio – ricordano dal Dipartimento del territorio –. Una stazione ideata presupponendo l'esistenza di quel doppio binario. Arrivarci senza, potrebbe avere forti conseguenze sulla circolazione dei convogli».
Costi aumentati del 20% – Interpellate da Tio/20Minuti le FFS ribadiscono lo "status quo". «A fine maggio 2022 – evidenzia il portavoce Patrick Walser – l'Ufficio federale dei trasporti non ha dato alle FFS l’autorizzazione per iniziare i lavori come previsto a inizio giugno, poiché manca una parte del credito. Rispetto al progetto di pubblicazione, il cui credito è garantito, i costi per la realizzazione dell’opera sono nel frattempo aumentati di oltre il 20%, per diversi fattori tra i quali la situazione congiunturale attuale. Le FFS stanno approfondendo la questione, come richiesto da Berna».
«Sono soldi della gente» – All’Ufficio federale dei trasporti non ci si muove di una virgola. «Il rispetto del quadro finanziario concordato per un progetto ferroviario – fa notare il portavoce Florence Pictet – è una priorità per l'UFT. Si tratta di denaro dei contribuenti e deve quindi essere utilizzato in modo efficiente. In caso di costi aggiuntivi, richiediamo sempre al committente del progetto di studiare misure di ottimizzazione. L'UFT non accetta di essere messo di fronte al fatto compiuto».
«Ci sono altre opere da portare avanti in contemporanea» – Pictet si dichiara consapevole dell'importanza di questo progetto per il Ticino. «Tuttavia, il rinvio di questi lavori non avrà alcun effetto diretto sul servizio. Anche perché oltre al doppio binario Contone-Ponte Ticino sono necessari altri miglioramenti della rete. In particolare un terzo binario tra Bellinzona e Giubiasco. Per quest’ultimo caso di parla del 2029 come data di conclusione dell’opera».