Il Consiglio di Stato ha allestito una lista di quattordici punti per contrastare le cifre in rosso
BELLINZONA - È da settimane che si discute della necessità di trovare delle misure incisive per colmare il buco che si è creato nelle casse del Canton Ticino, e il Consiglio di Stato ha infine scoperto le proprie carte.
A dicembre, lo ricordiamo, l'annuncio della BNS di non distribuire alcun contributo finanziario aveva fatto precipitare il disavanzo previsto a margine del preventivo 2023 - inizialmente calcolato in rosso per circa 79,5 milioni - a oltre 200 milioni.
Ora, come riportato dalla Regione, il Cantone ha stilato una lista di contromisure da mettere sul tavolo per contrastare le cifre rosse, e ha informato i funzionari dirigenti riguardo alla strategia di contenimento dei costi (per un pareggio entro fine 2025, vedasi il decreto Morisoli), che prevede 14 misure che entrano in vigore (retroattivamente) da gennaio 2023.
Tra queste ci sono ad esempio il contenimento delle spese non prioritarie, la sostituzione di partenti nella misura dell’80%, e delle deroghe più restrittive delle autorizzazioni al periodo di attesa dei sei mesi per nominati, incaricati e ausiliari, ma anche il contenimento delle spese per il personale non limitate da Ppa (Piano dei posti autorizzati), la riduzione del credito per le sostituzioni (a 800mila franchi), il non rinnovo dei contratti per "ausiliari Covid" (insieme alla riduzione del credito per l'emergenza ucraina) e la riduzione del 10% dei restanti crediti per personale ausiliario e straordinario.
Inoltre, saranno sospese le nuove iniziative/nuove prestazioni previste, saranno ridotti del 10 per cento i mandati per gli onorari di consulenze, incarichi e perizie e saranno limitati i contributi potestativi. Da ultimo, verranno prelevati il 50% dei fondi di capitalizzazione Uaa (Unità amministrative autonome), sarà valutata la possibilità di attribuzione al fondo Swisslos di determinate spese attualmente previste in altri conti, ed è previsto anche un aumento dei ricavi non fiscali in tre ambiti (contributi in entrata, tasse causali quando le disposizioni in vigore fissano un minimo e un massimo e altri ricavi).
L'impatto di queste misure andrà comunicato alla Sezione delle finanze, che provvederà alla modifica delle voci di preventivo.