La rassegna è riuscita a far incontrare più di trenta autori con quasi seimila persone
CHIASSO - Voci e testimonianze dal mondo. Libri. Conversazioni e tanto altro. Chiasso Letteraria si è nuovamente confermata una rassegna letteraria di successo. Nella sua diciassettesima edizione ha accolto quasi seimila persone e più di trenta autori.
Il festival si è tenuto per tutto il lungo della settimana che volge al termine. Con quattro giorni di avvicinamento e due di full immersion, l'edizione intitolata "L'ultimo spenga la luce" - in onore a un graffito apparso sul muro di Berlino in seguito al suo crollo - ha visto come grande protagonista la poesia e la letteratura di alta qualità.
Gli appuntamenti più apprezzati dal pubblico sono stati quello con la premio Nobel Shirin Ebadi, che ha inaugurato il cuore del Festival, quello con Daniele Mencarelli e quelli con Andrea Donaera e Olga Campofreda. Il pubblico ha anche abbracciato l’intenso racconto di Roger Robinson e ancora, nella giornata di domenica, le voci della dissidenza e dell’esilio con Mikhail Shishkin, e poi Hassan Blasim. Seguitissima la chiusura con Igiaba Scego.
In un comunicato diramato alla conclusione della kermesse, gli organizzatori raccontano di una «dissidenza dei cuori iniziata simbolicamente nell’incontro con la giudice e Premio Nobel per la pace Shirin Ebadi» e che «si è poi amplificata nelle voci e nelle testimonianze di tutti gli autori e autrici che hanno accolto l’invito di ChiassoLetteraria a contribuire attraverso la loro scrittura, la loro arte e la loro musica. Il festival è diventato quindi un mosaico di voci e pensieri che hanno declinato il tema della dissidenza con grande forza, lucidità e commozione. Sicuramente una tra le edizioni indimenticabili».