È passata con 50 voti favorevoli e 4 contrari la richiesta di un investimento da 2,6 milioni per la realizzazione di una nuova area di svago.
MENDRISIO - Dopo tanta lotta, si sono concluse - per ora - le trattative per uno skatepark a Mendrisio. Un investimento da 2,6 milioni di franchi per adibire il comparto dell'ex-macello ad area di svago è infatti stato promosso con 50 voti favorevoli, solo 4 contrari e tanti applausi in sala.
Nonostante i dubbi di chi alla realizzazione del progetto si è opposto in quanto ritiene che il luogo «non sia ideale» e soffi vento di un possibile referendum, la votazione parla chiaro. E nonostante la discussione avvenuta in sala in cui sono state nuovamente affermate le stesse posizioni prese nei due rapporti - uno della Commissione delle Opere pubbliche e Commissione della Gestione e l'altro di minoranza -, non si può escludere che, da oggi, la gioventù momò si senta un po' più ascoltata da quel Municipio che per anni ha risposto picche.
A confermarci il sentimento di leggerezza sono i giovani promotori dell'area di svago Samuele Butt, Manolo Galvani ed Emanuele Tettamanti che con la loro associazione Momò Skateboarding hanno attivamente collaborato alla realizzazione del progetto.
Risultato della votazione. Cosa ne pensate?
«Siamo molto contenti del risultato, grande maggioranza di voti favorevoli vicini all'unanimità. Ci felicitiamo che i municipali e i consiglieri comunali hanno capito che si tratta di una reale esigenza, e che oltre a rispondere alle necessità sportive e aggregative dei giovani costituisce un punto di partenza per lo sviluppo della città, in stretto legame con il futuro riordino del comparto stazione. Siamo inoltre entusiasti di aver partecipato a un processo partecipativo, una prima per il comune di Mendrisio che rappresenta un inizio per lo sviluppo di altri progetti futuri. Siamo quindi contenti di aver potuto partecipare attivamente al progetto, dove ci è stato lasciato lo spazio di esprimerci liberamente, dialogando apertamente e senza nessun tipo di pressione politica».
I contrari al progetto potrebbero opporsi, in caso votazione favorevole, alla decisione. Come difendete lo skatepark?
«Le perplessità sollevate si concentrano principalmente sull'ubicazione poco salubre e sugli aspetti tecnici scadenti dello skatepark. Per la prima, ubicare lo skatepark in contesti urbani centrali e ben allacciati al trasporto pubblico costituisce una priorità. Una tale ubicazione, oltre che a rispettare le emissioni foniche, garantisce un facile raggiungimento dell'area da parte di tutte le fasce di popolazione. L'ubicazione verso luoghi più periferici come il comparto delle Piscine comunali non risulta attrattivo in quanto scomodo da raggiungere e non è di certo meno inquinato rispetto alla presente ubicazione e visto il flusso di traffico presente in autostrada. Per quanto riguarda la qualità dello skatepark, il coinvolgimento di tecnici e skater esperti ha permesso di costruire un'area ottimale per praticare questa disciplina e adatta a ogni livello. Non penso serva aggiungere altro dal momento che aspetti tecnici non devono essere influenzati da scopi politici».
Vi siete sempre sentiti inclusi nell'elaborazione del progetto?
«Siamo stati coinvolti appieno sin da subito, sia in fase embrionale del progetto che successivamente nello sviluppo. Abbiamo partecipato a svariati incontri, tra cui workshop, con i rappresentanti dell’ufficio tecnico della città di Mendrisio, i rappresentanti delle altre discipline (parkour e workout) ed esperti nella realizzazione di skatepark. Non ci è stato imposto nulla e ci sembra giusto aver coinvolto nel progetto diversi attori, troviamo l’inclusività un aspetto molto importante».
C'è qualcosa che cambiereste/migliorereste nella progettazione?
«Come detto poc'anzi si tratta di una prima per noi, come per il comune di Mendrisio. Sicuramente con il futuro si potrà sempre migliorare, ma ci teniamo a precisare che il progetto in questione ha vinto il secondo premio a un concorso federale, organizzato dalla fondazione per la Democrazia, dove vengono premiate le città virtuose nella quali vengono coinvolti vari target di popolazione. Questo valida la qualità del progetto e non crediamo siano necessarie ulteriori motivazioni».
Ci sono altri progetti/idee per i giovani momò che a parer vostro andrebbero maggiormente promosse dalla politica?
«Noi possiamo essere testimoni del fatto che i giovani vengono ascoltati, e le loro opinioni prese in considerazione. Siamo un’associazione di skater, e come tale il nostro obiettivo è quello di promuovere lo skateboarding e non di fare politica. Se altre idee necessitano di essere promosse maggiormente, bisognerebbe alzare la mano e farlo presente».
Cosa consigliate ai giovani a cui piacerebbe proporre idee e progetti al comune pensati per i giovani?
«Consigliamo ai giovani di essere cittadini attivi attraverso un atteggiamento propositivo, e se necessario, chiedendo supporto ai servizi preposti quali centri giovani e servizio di prossimità. Nel nostro caso costituire un’associazione ci ha permesso di utilizzare correttamente i canali ufficiali per aprire un dialogo con i vari enti sul territorio e comuni».
La voce dei contrari
Fra i 4 a votare no, c'è anche Roberto Pellegrini (Udf) che parla «di un voto “piacione” con le elezioni alle porte». Co-firmatario del rapporto di minoranza, per Pellegrini «lo skate park andava fatto diversamente, e in un'altra location». Aria di referendum? «So che nel Borgo un po' di malcontento c'è, in ogni caso si vedrà». ZAF