La colonia estiva "anti bullismo" messa in piedi dal coach Andrea Abbiendi è in pericolo. Il nostro video reportage dall'Alto Malcantone.
BRENO - Qualcuno salvi il Kids Survival Camp. La colonia estiva "anti bullismo" messa in piedi dal coach Andrea Abbiendi è in difficoltà. È lui stesso, dai boschi di Breno nell'Alto Malcantone, a lanciare un appello. «Nonostante il nostro successo, questo potrebbe essere l'ultimo anno. Non riusciamo a fare fronte alle spese. Sta diventando davvero difficile. Spero che qualche ente pubblico o qualche privato ci aiuti ad andare avanti. Abbiamo bisogno di una mano».
Come accendere un fuoco o costruire una capanna – Un campo di sopravvivenza immerso nel verde, dedicato a chi è nell'età delle scuole elementari o delle scuole medie. Un progetto educativo giunto alla quinta edizione. «Tutto è svolto nella massima sicurezza – sottolinea Abbiendi –. Qui si impara ad accendere un fuoco, a costruire una capanna, a orientarsi senza bussola, a cercare l'acqua in un luogo apparentemente secco, a fare gruppo in situazioni di emergenza. C'è una forte componente di socializzazione. Chi frequenta la colonia sviluppa un senso di appartenenza, ma anche di indipendenza e di altruismo».
«Non possiamo chiedere troppo alle famiglie» – Il Kids Survival Camp copre quasi tutte le settimane delle vacanze estive, con una "coda" in Valle Bedretto a fine agosto. Ed è parecchio gettonato. «Ci sono settimane in cui abbiamo 15-16 iscritti, altre in cui ne abbiamo 30. Essendo un'iniziativa privata, i costi sono tutti sulle spalle delle famiglie. E noi non possiamo chiedere troppo ovviamente. D'altra parte però come organizzatore mi trovo ad avere spese importanti, già solo per pagare i miei collaboratori».
Il rispetto per il prossimo – A rendere unica la proposta di Abbiendi non è solo la cornice verde della colonia. Ma anche l'approccio improntato sulla prevenzione contro il bullismo. «È un aspetto a cui tengo parecchio. Anche perché fa parte della mia missione. Sull'arco dell'anno giro per le scuole e sensibilizzo i più giovani su questo tema delicato. Ovviamente lo facciamo anche a Breno. E il gioco è un mezzo eccezionale per fare passare un messaggio positivo».