Cerca e trova immobili

CANTONEAumentano i fallimenti in Ticino

26.07.23 - 12:28
Nella Svizzera italiana l'incremento sfiora il 20%, ma spiccano il +113% di Friburgo e il +31% di Lucerna
TiPress
Fonte ats
Aumentano i fallimenti in Ticino
Nella Svizzera italiana l'incremento sfiora il 20%, ma spiccano il +113% di Friburgo e il +31% di Lucerna

LUGANO - Sensibile crescita dei fallimenti aziendali in Svizzera: nel primo semestre le ditte che hanno dovuto chiudere per insolvenza sono state 2822, il 22% in più dello stesso periodo dell'anno scorso.

Stando ai dati pubblicati oggi dalla società di informazioni economiche Dun & Bradstreet (D&B) il Ticino è sostanzialmente nella media (+19% a 176), mentre i Grigioni mettono a referto un calo (-18% a 33). Tenendo conto solo dei cantoni con numeri di una certa consistenza spiccano il +113% di Friburgo e il +31% di Lucerna. Anche i tre principali poli elvetici - Zurigo (+17%), Ginevra (+28%) e Basilea Città (+17%) - mostrano forti aumenti.

A livello settoriale le insolvenze sono state più numerose nei settori della costruzione (+21% a 581), dei servizi (+21% a 472), del commercio (+28% a 407) nonché della ristorazione e del comparto alberghiero (+30% a 352). Gli unici segmenti che mostrano un calo sono quelli degli immobili (-7% a 63) e del tempo libero nonché dei divertimenti (-25% a 15).

Ai fallimenti per incapacità a far fronte ai pagamenti vanno poi aggiunti quelli per lacune nell'organizzazione (articolo 731b del Codice delle obbligazioni): il numero complessivo sale così 4113 (+6%) a livello svizzero, a 325 in Ticino (-11%) e a 77 nei Grigioni (-42%).

Se diverse aziende devono abbassare le saracinesche, non poche al contrario aprono i battenti: le nuove iscrizioni al registro di commercio nella Confederazione sono state 24'387 nel periodo gennaio-giugno, valore comunque in flessione del 4% su base annua. Il Ticino (-3% a 1122) si muove in linea con il resto del paese, mentre maggiore dinamismo viene mostrato dai Grigioni (+14% a 583).
 
 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

Bred 1 anno fa su tio
Poi c'è sempre qualcuno che deve compensare le voragini debitorie lasciate da queste società..... società che magicamente risorgono di li a poco dalle loro ceneri con una nuova ragione sociale e con dietro sempre le stesse persone. Lavoro da quasi 40 anni e da sempre è così, oggi in numero più marcato ma il modus operandi è sempre stato quello. Andrebbe riformato un pochino il sistema, questo è sicuro, ma ai nostri politicanti ed i loro amichetti del comparto economico piace crogiolarsi nei numeri più che nella sostanza...e questo la dice lunga sul loro valore.

Cula 1 anno fa su tio
Troppa gente che ci marcia

UtenteTio 1 anno fa su tio
Si devono ringraziare anche le nostre preziose testate giornalistiche, per Pramac o altrii si è scritto di tutto e di più, per altri si deve tacere tutto ed arrivare addirittura a proteggere il malfattore.

UtenteTio 1 anno fa su tio
Conosco chi ha lasciato un baratro di 60'000.- in affitti non pagati, la ditta è fallita, e sul verbale d'audizione ha dichiarato che i crediti covid servivano anche a quello. Strano perché non è mai stato riversato nulla, e l'Ufficio fallimenti se né è guardato bene dall'interpellare chi doveva ricevere, intanto se li è magnati e buonanotte. Qui c'è chi sta mettendo via troppi malaffari senza il prete, come dice il detto.

Livio 1 anno fa su tio
Controllate le società che hanno beneficiato del prestito covid e hanno chiuso senza rimborsarlo!

Dan1962 1 anno fa su tio
Le Stesse Che falliscono chiudono per poi riaprire sotto un’altra veste società anonime con prestanome ladri stranieri che conoscono il delicato sistema truffaldino delle ditte in Svizzera

Brasil63 1 anno fa su tio
I püfatt lo fanno di mestiere il fallimento....

Hammer 1 anno fa su tio
C'è comunque qualcuno che ci guadagna, i non meglio definiti ladri legalizzati...

Maracanás 1 anno fa su tio
Fare fallimento in CH è un lusso. Se non cambia la legge… C’è chi gode!!!!!

Capra 1 anno fa su tio
Si chiude oggi, si apre domani 😡😡😡😡
NOTIZIE PIÙ LETTE