Inclusione, dialogo e parità di genere, nel nome di "pari diritti e pari opportunità».
BELLINZONA - Una scuola aperta al futuro e sempre più inclusiva e distante da ogni sorta di discriminazione. È Marina Carobbio Guscetti, Direttrice del Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (DECS), a mettere i puntini sulle "i" del modello ticinese di scuola che si vuole edificare.
La scuola ticinese che verrà: inclusiva e aperta al dialogo - I pilastri formativi del suo predecessore rimangono, ma Carobbio Guscetti sottolinea più volte nel corso del suo discorso in occasione dell'apertura dell'anno scolastico 2023-2024 che «parlare di temi come identità di genere ed educazione sessuale significa parlare di rispetto».
La scuola che verrà e che hanno in mente al DECS è una scuola dove «dialogo e ascolto saranno centrali». A questo proposito la direttrice del DECS ha anticipato l'avvio di un «forum di discussione strutturato su temi periodici che coinvolga tutti gli attori e le attrici del mondo scolastico, per far crescere dal basso delle eventuali proposte».
L'agenda della discordia: «Non vi è nessun obbligo di distribuzione, ai Capo-dicastero comunali la decisione. E intanto qualche Comune la blocca. Inevitabile un accenno all'agenda che qualcuno ha già ribattezzato delle "polemiche" - alcuni Comuni, fra i quali quello di Tresa, hanno bloccato la distribuzione - ma di cui la responsabile del DECS ha elogiato il valore educativo.
«L'agenda è stata elaborata da un gruppo di lavoro interdipartimentale DSS-DECS e ha come temi lo sguardo, le discriminazioni e i giudizi. E parlare di giudizi vuol dire evitare i pregiudizi. L'agenda - ha detto Carobbio - è a disposizione delle scuole medie e delle classi quinte di quelle comunali. Non vi è nessun obbligo di distribuzione, saranno i Capo dicastero dei Comuni a decidere. Finora non abbiamo dati relativi a situazioni in cui se ne è bloccata la distribuzione ma, ripeto, non vi è nessun obbligo nel distribuirla».
Poi un'ennesima sottolineatura sui contenuti del "diario" che sta facendo tanto discutere e su cui piovono mozioni e levate di scudi. «Queste pagine discusse affrontano un tema ma non danno delle indicazioni - ha voluto rimarcare Carobbio - non è l'agenda da sola che risponde a quesiti in seno alle famiglie, fra gli stessi giovani».
«Potenziare e sviluppare la parità di genere» - Nei piani del DECS, anche per l’anno scolastico 2023-2024 «sarà necessario potenziare e sviluppare la parità di genere soprattutto là dove ancora perdura il pregiudizio nella definizione e scelta dei percorsi scolastici con i relativi sbocchi professionali». Se infatti da un lato si constata «una maggior presenza femminile nei licei, dall’altro resta stabile, ovvero bassa, l’affluenza dello stesso genere nell’ambito professionale. Una carenza che penalizza in prima persona le dirette interessate, ma più in generale l’intera società ticinese così privata del contributo di non poche valide giovani donne». E non riveste minore importanza il fatto che molto andrà fatto sul piano dell’orientamento professionale «e soprattutto nella formazione della coscienza civile».
Scuola dell’obbligo, atelier Piano di studio 2023 - È toccato a Emanuele Berger, coordinatore DECS e direttore della Divisione della scuola, entrare nel dettaglio delle attività e delle novità di questo nuovo anno scolastico oramai alle porte. «Degne di nota sono le due giornate di formazione dedicate a docenti e quadri scolastici della scuola dell’obbligo riproposte il 17 e 18 agosto. Conosciuti con il nome di ‘atelier’ - ha argomentato - i due momenti di formazione hanno riunito a Bellinzona 580 docenti e 190 quadri scolastici che si sono confrontati con il tema “Riconoscere e accogliere la complessità”».
Gli atelier formativi - Attraverso i 15 atelier animati da docenti e le 6 conferenze tenute da accademici/che e ricercatori/trici attivi/e nelle alte scuole pedagogiche elvetiche, coloro che hanno partecipato «hanno potuto approfondire le proprie conoscenze e scambiare le proprie esperienze su temi particolarmente rilevanti: la valutazione per competenze e le esperienze didattiche differenziate, con particolare attenzione alle classi inclusive». L’edizione appena conclusa degli atelier si inserisce nel dispositivo di formazione che dal 2015 accompagna l’adozione del Piano di studio della scuola dell’obbligo ticinese.
«Fino a oggi oltre 6’000 tra docenti e quadri scolastici hanno approfittato delle opportunità di incontro offerte dagli atelier e hanno potuto scoprire le buone pratiche presentate da docenti del territorio» si legge in una nota.
Scuola media, sperimentazione superamento corsi A e B - Ma l'anno scolastico 2023/2024 significa anche e soprattutto l’avvio della sperimentazione del superamento dei corsi A e B nella scuola media. Lo scorso 20 giugno vi è stata una prima giornata di formazione, il 25 agosto è programmata una seconda giornata di formazione «dedicata a creare condizioni favorevoli all’avvio della sperimentazione» che coinvolgerà 369 allieve/i di III media nelle sedi di Ambrì, Acquarossa, Bellinzona 2, Massagno, Caslano e Chiasso.
Il nuovo Liceo cantonale di Lugano 3 - Il 28 agosto 540 allievi e 78 docenti varcheranno la soglia del nuovo istituto ubicato fino al 2028 nella sede provvisoria di Viganello, in attesa della costruzione della sede definitiva che sarà edificata ad Agno.
«La creazione del terzo liceo nel distretto del Luganese - spiegano dal DECS - e quindi del sesto liceo cantonale, è riconducibile al costante incremento negli anni del numero di liceali e alla necessità di ristrutturare le attuali sedi, in particolare quella di Lugano 1, il cui edificio principale risale al 1903».
Con l’apertura della nuova sede, il numero di studenti del Liceo di Lugano 1 passa dai quasi 1’200 dello scorso anno a 720, mentre a Lugano 2 la diminuzione è meno marcata (da 850 dello scorso anno si passerà a 740). Nel suo primo anno scolastico il Liceo di Lugano 3 accoglierà le classi di I, secondo i nuovi comprensori di frequenza; circa la metà delle/degli allieve/i delle classi II del liceo Lugano 1 continuerà il proprio percorso presso la sede di Lugano 3, così come alcune classi di III. Per garantire la continuità didattica nell’ultimo anno che precede la maturità, tutte le classi di IV concluderanno il loro percorso liceale a Lugano 1.
Il Liceo di Lugano 3 consegnerà i primi attestati di maturità nel giugno 2025.
Divisione della formazione professionale - Nei centri professionali si apprestano a iniziare o proseguire la loro formazione circa 12'000 persone, in sostanziale stabilità rispetto ai dati dell’anno scolastico 2022/2023. Circa due terzi (6'700 giovani) svolge la formazione di base nella modalità duale (scuola-azienda), l’altro terzo (circa 3'600 giovani) frequenta una scuola professionale a tempo pieno. Per quanto concerne il livello terziario non universitario, sono circa 1'300 gli studenti e le studentesse iscritti in una delle dieci scuole specializzate superiori cantonali.
Tremilaseicento ragazze e ragazzi iniziano un percorso di formazione professionale - Quest’anno saranno circa 3'600 le ragazze e i ragazzi che entreranno per la prima volta in un percorso di formazione professionale, in una scuola a tempo pieno (1'100) o con un apprendistato di tipo duale scuola-azienda (2'500). Per quest’ultimi, sono già stati sottoscritti 1’986 nuovi contratti di apprendistato, 201 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (+11%).
Fragilità psichica, affettiva e sociale: DECS e DSS lavorano insieme sul fronte delle criticità - In ambito scolastico sono sempre più frequenti situazioni di allievi/e che vivono forme di disagio psichico, sociale o affettivo. DECS e DSS «hanno promosso una collaborazione per individuare le criticità». Gli strumenti per fronteggiarle? «Formazione di base e continua dei/delle docenti, interventi congiunti tra scuola e servizi medico-sociali, sostegno agli/alle operatori/trici, così come la tempestività nelle segnalazioni e negli interventi» rispondono.