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LUGANOVentisette donne a petto nudo al Ciani

14.11.23 - 06:30
La fotografa Vanessa Aeschbach ha avuto il cancro al seno. Dalla sua esperienza nasce il progetto “Sovrane”.
Foto di Vanessa Aeschbach
Ventisette donne a petto nudo al Ciani
La fotografa Vanessa Aeschbach ha avuto il cancro al seno. Dalla sua esperienza nasce il progetto “Sovrane”.

LUGANO - Da tre settimane circa all’entrata del Parco Ciani di Lugano spiccano le immagini di ventisette donne a petto nudo. Scatti realizzati ed elaborati dalla fotografa Vanessa Aeschbach, 45 anni, cresciuta a Caslano ma trapiantata a Parigi. Quelle donne hanno tutte un denominatore comune: hanno avuto un cancro al seno.

Compresa la stessa Vanessa.  
«Sì. Nel 2020. Dopo l’operazione è cresciuto in me il desiderio profondo di fare qualcosa per sensibilizzare e prevenire. Il primo passo è stato quello di creare la mia associazione, Aletheia Paris. Poi è arrivato il progetto “Sovrane” ("Souveraines") culminato con le immagini che vedrete a Lugano ancora per una settimana. Lo stesso progetto l’ho presentato a Parigi riscuotendo un grande successo».

“Sovrane”… Perché questo nome?
«Perché dopo la malattia queste donne sono tornate a regnare sul proprio corpo. Mi sono chiesta come potessi trasformare quello che ho vissuto sulla mia pelle in modo da essere utile ad altre donne confrontate con la stessa esperienza. Quando senti pronunciare la parola cancro è come se il tempo si congelasse. Io me lo ricordo ancora il giorno in cui mi è stata comunicata la diagnosi».

Come ha scoperto di essere malata?
«Attraverso l’auto palpazione. La mia massa era esterna al seno. In un certo senso ho anche avuto fortuna. Consiglio a tutte le donne di non avere tabù col proprio corpo. L’auto palpazione regolare può essere decisiva».

Le immagini esposte al Ciani sono variopinte. Perché questa scelta?
«Le immagini legate al cancro al seno sono sempre tragiche, magari in bianco e nero, cupe. Se penso a ciò che ho vissuto, a me è mancato un riferimento che parlasse di altro e non solo della morte e della sofferenza. Di quello che sarebbe venuto dopo la malattia».

Lei prima ha accennato ai tabù. Su questo tema sono tanti.
«Troppi. Ad esempio si continua a dire che il cancro al seno riguardi prevalentemente le donne mature. Non è proprio così. Ci sono anche tante ventenni confrontante con questo problema».

Quanto un’esperienza come il cancro al seno influisce sul sentirsi donna?
«Ogni donna ha un rapporto personale col femminile. Ci sono donne che dopo l’intervento vogliono ricostruirsi il seno immediatamente con una protesi. C’è invece chi decide di tenere la metà del petto piatta. Chi sceglie di togliere anche l’altro seno per armonizzare tutto. Quando negli scorsi anni, tramite passaparola, ho contattato le donne protagoniste di “Sovrane” non ho imposto loro di stare a petto completamente nudo. Tante però l’hanno scelto».

Perché, secondo lei?
«Per trasmettere un senso di normalità, di naturalezza. Di coraggio. E di armonia col proprio corpo. Ogni donna si presenta con un animale totem. E in diverse assumono posizioni di potere. Un segnale forte. Noi invitiamo le donne confrontate col tumore al seno a osare, a lanciarsi. Siamo nell’era delle reti sociali. Sul web si trovano tante altre persone pronte a offrire la loro testimonianza e il loro supporto. La sensibilità sul tema sta davvero crescendo». 

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COMMENTI
 

pag 1 anno fa su tio
APPLAUSI!

D.Estra Semore 1 anno fa su tio
Esibizionismo allo stato puro e pietoso. Cosa risolvete mostrando le vostre mosciete?

pag 1 anno fa su tio
Risposta a D.Estra Semore
ma ce la fai?

pag 1 anno fa su tio
Risposta a D.Estra Semore
e tu cosa dimostri col tuo commento? di non capire una beata ! vergogna

Vanessa Aeschbach 1 anno fa su tio
Ringrazio tutte le persone che stanno prendendo il tempo di commentare con benevolenza questo articolo, e ne approfitto per invitare coloro che ne sentissero la necessità di prendere contatto con la Lega cancro Ticino, prezioso partner di questa esposizione, che offre molteplici servizi di sostegno e di accompagnamento sul territorio ticinese. Per le persone che non avranno l'occasione di vedere la mostra dal vivo, una piccola video é disponibile sul conto instagram dell'associazione ALETHEIA (Paris): [url rimossa]. Rimango con piacere a disposizione per eventuali domande via messaggio sullo stesso conto. Un'ultimo sincero pensiero per tutte le coraggiose donne che stanno affrontando questa intensa malattia, alle loro famiglie e ai loro curanti. Vanessa Aeschbach

Carletto1984 1 anno fa su tio
Domenica scorsa mi sono recato al parco Ciani con i miei figli di 5 e 1 anno. Abbiamo visto queste foto esposte sia all’interno del parco che all’ingresso (Rivetta Tel). Sono veramente ben fatte e lanciano un messaggio chiaro senza filtri. La cosa complicata è stata spiegare a mia figlia di 5 anni che cosa avesse visto… anche consolarla durante la notte per gli incubi non è stato un granché… non so, sicuramente è un argomento che prima o poi va affrontato, ma quello che mi domando è: non era meglio esporre queste (bellissime, non fraintendete) foto all’interno di un museo invece di esporre sulla via del parco giochi più frequentato della città?

vulpus 1 anno fa su tio
Eviterei commenti di dettaglio, potrebbero anche ssere delle scelte. Una azione che va ammirata perchè fa riflettere su situazioni che spesso si cerca di nascondere.

Giandaz 1 anno fa su tio
Tanto di cappello per il coraggio e come per tutti che combattono questo brutto male, forza e coraggio, bisogna continuare a combattere!! Bravissime tutte.

gufo 1 anno fa su tio
vero, tanto di cappello e soprattutto siete veramente come dice Shei delle GUERRIERE...brave!!!

Shei 1 anno fa su tio
siete Bellissime e Fortissime Guerriere. Grazie ♡♡

M70 1 anno fa su tio
brave!

Hellwetic 1 anno fa su tio
Chapeau
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