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CANTONESerpenti, iguane, ragni e anche lumache giganti africane, ecco lo zoo Ticino

17.11.23 - 07:28
Dal mercato nero le vere sorprese. «Uno spacciatore nascose la droga nel terrario di un boa di tre metri»
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Serpenti, iguane, ragni e anche lumache giganti africane, ecco lo zoo Ticino
Dal mercato nero le vere sorprese. «Uno spacciatore nascose la droga nel terrario di un boa di tre metri»

Tartarughe giganti, serpenti velenosi, tarantole e iguane. Benvenuti allo zoo Ticino. Queste sono solo alcune delle specie animali che fanno compagnia - alla stregua di cani e gatti - agli abitanti del Cantone. E ultimamente nelle case sono arrivate anche le lumache giganti africane, comparse già nel 2022 nel Vallese, e avvistate pure in Ticino. 

La moda di tenere con sé questi gasteropodi, di colore giallastro e lunghi fino a 20 centimetri, si è rapidamente diffusa tanto che, di recente, l’Università di Losanna ha deciso di condurre uno studio dal quale sono emersi possibili rischi nello stare a stretto contatto con tali lumache. Un team di ricercatori ha riscontrato proprio un potenziale rischio per la salute. Questo perché la bava trasporta parassiti come i vermi polmonari dei ratti, che possono causare una forma di meningite nell'uomo. 

«Da tempo queste lumache sono anche da noi, capita di vederle in situazioni ambientali degradate. - spiega il veterinario cantonale Luca Bacciarini - Si possono scorgere dove ci sono rifiuti e altri animali randagi, ad esempio. Non sono però censite, visto che non si tratta di esseri per i quali è necessaria l’autorizzazione veterinaria. Ci vuole però, laddove si decidesse di tenerle in casa, attenzione e buon senso».

Ed è sempre il veterinario cantonale a dare indicazioni più precise sugli animali presenti in Ticino e per i quali, viste le loro caratteristiche e la loro provenienza, è necessaria una regolare autorizzazione. «A oggi abbiamo 13 furetti in Cantone. In passato ci furono momenti in cui andavano molto di moda e si arrivò anche a 30 richieste. Abbiamo poi 5 serpenti. In crescita il dato di sauri e lucertole di varia natura. Mentre ci sono 5 tartarughe, anche molto grosse, una addirittura del peso di 70 chili. Non consideriamo invece quelle piccole, d’acqua ad esempio, che non richiedono documentazione. In generale, però, vi è una diminuzione delle domande per detenere animali che si possono definire esotici. Sette inoltre i rapaci. Molti anche gli aracnidi, a partire dalle tarantole».

Chi contravviene, non domandando l’autorizzazione o non trattando bene gli animali, può incorrere in sanzioni «anche da migliaia di franchi, a seconda della gravità di quanto commesso e, in caso di maltrattamenti, anche in denunce penali. Ricordo una multa inflitta a un ristoratore perché non aveva l’autorizzazione per tenere nell’acquario del suo locale un pesce lungo un metro e mezzo», dice il veterinario. 

E se le informazioni fornite dal veterinario cantonale evidenziano quello che accade nel mercato “regolare” degli animali, ovvero di quelle specie sottoposte ad autorizzazione, è decisamente molto ampio, anche se non tracciabile con precisione, il mercato nero.

Sempre più spesso infatti, quando gli uomini della Società protezione animali di Bellinzona vengono chiamati per recuperare animali scappati dalle case, ecco che ci si rende conto della presenza di esemplari che in Ticino non dovrebbero esserci. A raccontare alcuni di questi incontri ravvicinati decisamente particolari è il presidente della Società, Emanuele Besomi.

«Una volta ci chiamarono perché uno spacciatore aveva nascosto la droga nel terrario di un boa lungo tre metri e mezzo, evidentemente non regolarmente censito. Questo, come altri casi, evidenzia un fattore: è fondamentale avere una preparazione adeguata per affrontare situazioni simili visto che sempre più spesso le persone acquistano o meglio si procurano animali di ogni tipo senza cognizione», racconta. 

«Oppure ricordo quando intervenimmo in un hotel a Lugano per fermare, insieme ai pompieri, un’iguana di grandi dimensioni che era scappata dal controllo dei proprietari», dice il presidente, che richiama un ulteriore elemento. «La conoscenza degli animali, che manca per lo più a chi li detiene solo per moda, è decisiva. E siamo noi a dover sapere con chi abbiamo a che fare. È molto differente trovarsi davanti a un colubro o una vipera rispetto magari, come accadde in passato, a un serpente corallo (che si distingue da quello falso e non tossico in base alla sequenza dei colori che ha sul collo). Lo stesso dicasi per molti ragni potenzialmente dannosi».

Infine dal «mio punto d’osservazione posso dire che è in crescita il numero degli animali presenti in Ticino. Ovviamente non saprei dire quanti regolarmente detenuti e quanti no. Posso certificare come ci sia stato, almeno dal mio punto di osservazione, un incremento nella presenza di sauri e aracnidi di varia natura», conclude Besomi.  

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