A fine ottobre si contavano 1'463 ore di attesa al portale sud e 1'513 ore a nord. L'Ustra: «Ingorghi aumentati in tutti i weekend da marzo»
AIROLO - «10 chilometri di coda al portale nord del San Gottardo». «Veicolo in avaria, tunnel chiuso in entrambe le direzioni». Le segnalazioni del Tcs in merito al traffico nel tunnel del San Gottardo sono entrate, da qualche anno, prepotentemente nel nostro quotidiano. Il lavoro del Touring Club Svizzero ci aiuta ad uscire all’ultimo momento dall’autostrada a Biasca oppure ci consiglia di optare per il passo, ma soprattutto ci segnala un aspetto importante: le ore di attesa in colonna davanti alla galleria sono aumentate (e non di poco).
E se prima era solo una sensazione, ora ci sono i numeri che lo dimostrano. Un’indagine del Blick, in collaborazione con Viasuisse, ha confermato l’incremento esponenziale delle ore d’attesa davanti a entrambi i portali. A fine ottobre si contavano 1'463 ore di ingorghi al portale sud e 1'513 ore a nord. Secondo le stime entro la fine dell’anno raggiungeremo la soglia delle 1’500 e 1’700 ore: un nuovo record. Un dato non da sottovalutare. Rispetto al 2012, i tempi di attesa davanti al San Gottardo sono raddoppiati.
Secondo l'Ufficio federale delle strade (Ustra), questo aumento è dovuto all'ulteriore aumento del traffico per il tempo libero e le vacanze verso sud. Gli ingorghi più grandi si sono verificati durante le vacanze primaverili e nei mesi di luglio e agosto, ma a preoccupare è però una nuova tendenza. Se fino a qualche anno fa i giorni da bollino rosso erano ormai noti (Pasqua, Pentecoste e i weekend lunghi estivi), ora le probabilità di dover aspettare delle ore per accedere al tunnel in un fine settimana qualunque sono aumentate. «Nel 2022, gli ingorghi sono aumentati in tutti i fine settimana da metà marzo a metà ottobre», afferma l’ultimo rapporto sul flusso di traffico dell’Ufficio federale delle strade (Ustra). Un trend che è stato riscontrato anche nel 2023.
«Notiamo che i tempi di viaggio stanno diventando più flessibili. Sempre più viaggiatori iniziano le loro vacanze giovedì. Altri tornano solo lunedì o martedì, probabilmente nella speranza di evitare l'ingorgo ostacolando il traffico commerciale durante la settimana», ha spiegato al Blick Thomas Rohrbach portavoce dell’Ustra.
La politica si è già mossa per risolvere un grattacapo che sta diventando sempre più insostenibile. Durante la scorsa estate le autorità federali hanno ventilato la possibilità di imporre un pedaggio per passare dalla galleria. Una soluzione che ha riscosso un certo entusiasmo a Berna, ma che non è piaciuta al Governo ticinese. L’introduzione di un pedaggio autostradale «penalizzerebbe gravemente il nostro Cantone, l’unico interamente situato al sud delle Alpi, creando problemi dal lato economico, sociale e culturale, oltre che a risultare inefficace sul fronte della riduzione del numero di veicoli che annualmente transitano sotto il San Gottardo», aveva spiegato l’Esecutivo ticinese lo scorso mese di luglio.