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CANTONEDonatori di organi in aumento e il 2023 è stato un anno record

23.01.24 - 18:40
I dati di Swisstransplant: «Venticinque i ticinesi trapiantati lo scorso anno. In tutta la Svizzera l'incremento è stato del 22%»
Foto Deposit
Fonte Swisstransplant
Donatori di organi in aumento e il 2023 è stato un anno record
I dati di Swisstransplant: «Venticinque i ticinesi trapiantati lo scorso anno. In tutta la Svizzera l'incremento è stato del 22%»

BELLINZONA - Aumenta il numero dei donatori di organi. Ed è il rene, (seguito da fegato, polmoni e cuore) quello di cui hanno più bisogno oggi coloro che sono in attesa di un trapianto. «In Ticino sono 65 le persone in lista d'attesa» fa sapere Swisstransplant, l'ente nazionale che è responsabile dell'attribuzione degli organi ai soggetti richiedenti.

Nel 2023 sono stati venticinque i ticinesi trapiantati - Nel 2023 le persone decedute che in Ticino hanno donato i loro organi sono state 7, mentre il numero di ticinesi trapiantati è stato di 25. Le principali cause di decesso dei donatori sono state «emorragia cerebrale e infarto cerebrale, seguiti da anossia e lesioni cerebrali traumatiche».

L'incremento del 22% registrato dall'ente nazionale Swisstransplant - Come è noto, gli organi disponibili sono inferiori al fabbisogno di trapianto che emerge dalle liste d'attesa. Ma i dati dell'ente sono incoraggianti: il 2023 è stato un anno record in Svizzera, «con 200 donatori post-mortem» e un incremento del 22% rispetto all'anno precedente dovuto «principalmente alle innovazioni tecnologiche e alla digitalizzazione».

Nel 2026 l'entrata in vigore del "consenso presunto in senso stretto" - Con l'entrata in vigore nel 2026 del "consenso presunto in senso stretto", secondo cui sarà possibile «prelevare organi, tessuti o cellule da persone decedute se queste ultime non si sono espresse contro un intervento del genere quando erano in vita», i numeri sono destinati salire.

L'attuale modello: l'autorizzazione all'espianto spetta ai congiunti stretti - Ad oggi, vale il modello del "consenso in senso lato", che prevede che l'autorizzazione all'espianto degli organi può essere data solo dai congiunti stretti, tenendo in considerazione la volontà presunta del defunto.

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