Tessa Prati (PS) interroga il Consiglio di Stato.
BELLINZONA - Negli ultimi anni, la presenza sempre più diffusa di cianobatteri nei laghi e laghetti del Ticino ha sollevato crescenti preoccupazioni. I cianobatteri possono proliferare in modo eccessivo, creando fioriture algali che possono essere dannose per la salute umana e per la vita acquatica.
Su questo argomento si concentra, con diversi dati e riferimenti scientifici un’articolata interrogazione depositata da Tessa Prati all'attenzione del Consiglio di Stato dove si rivolgono diverse domande per capire quali sono le risorse a disposizione per questo problema e quali le iniziative allo studio.
Tutto parte dall’analisi della realtà. «L'aspetto più preoccupante riguarda l'impatto diretto sulla balneabilità del lago, poiché la presenza di cianobatteri può rendere pericoloso l'accesso alle acque per scopi ricreativi e turistici. Le fioriture algali possono causare irritazioni cutanee, problemi gastrointestinali e, in casi estremi, gravi complicazioni per la salute. Si fa inoltre notare che i cianobatteri producono metaboliti neurotossici che possono costituire un rischio aggiuntivo quando si aerosolizzano, potenzialmente aumentando la possibilità di inalazione e l'esposizione a queste sostanze», scrive.
Due gli esempi riportati - Numerose ricerche scientifiche (incluse pubblicazioni su riviste rinomate come Science e PNAS) hanno collegato cianotossine a malattie neuro degenerative e declino cognitivo; mentre un'indagine in Massachusetts ha osservato una relazione positiva tra la presenza di fioriture di cianobatteri e l'aumento dei casi di problemi respiratori (durante periodi di fioriture intense di cianobatteri, ci sono significativi incrementi nelle visite ai pronto soccorso per disturbi respiratori; tuttavia, non si osserva lo stesso tipo di aumento per dermatiti o disturbi gastrointestinali).
La preoccupazione - Il timore della presenza di cianotossine è accentuata dal fatto che «il lago Ceresio è una fonte primaria per il sistema di approvvigionamento idrico potabile. Potrebbe essere essenziale adottare misure preventive per garantire che queste tossine non vengano introdotte nel sistema di distribuzione dell'acqua potabile. Inoltre, l'eccessiva presenza di cianobatteri può ridurre la luce solare che raggiunge gli strati più profondi dell'acqua, ostacolando la fotosintesi delle piante acquatiche e compromettendo l'ossigenazione dell'ambiente. Questo può portare alla morte di alcune specie di piante e animali acquatici, alterando l'equilibrio naturale dell'ecosistema. I pesci possono essere esposti alle tossine accumulandole nei loro tessuti, aspetto che può influenzare la salute dei pesci stessi, ma anche eventualmente costituire un pericolo per chi consuma pesce contaminato non trattato in modo corretto (eviscerazione)», prosegue il documento.
Rimedi - La presenza massiccia di cianobatteri ha causato l'adozione di misure precauzionali da parte del Laboratorio cantonale, che ha sconsigliato la balneazione nel lago Ceresio nelle estati del 2020 e del 2023; la strategia di informazione del Laboratorio cantonale era in linea con le raccomandazioni dell’OMS. Si chiedeva di attendere che il fenomeno si risolvesse naturalmente e si raccomandava di evitare l'acqua con evidenti colorazioni verdi.
«Lungo le rive del lago sono stati posizionati pannelli con avvertimenti simili, in alcuni casi accompagnati da immagini di acque dai forti toni verdastri. Nonostante gli avvisi, sono state organizzate manifestazioni nelle acque del lago Ceresio e si sono avvistati bagnati anche nelle zone con colorazioni pronunciate. Infatti, durante i mesi estivi, il lago assume un ruolo centrale per la popolazione. Questo è un periodo in cui le attività ricreative legate all'acqua diventano particolarmente popolari, con un'affluenza significativa. Ma non solo per la popolazione locale: il turismo legato al lago attrae visitatori da diverse regioni e l’importanza del lago durante i mesi estivi va oltre l'aspetto ricreativo, poiché può influenzare anche l'economia locale».
Da qui le domande - Quali risorse sono attualmente allocate dallo Stato per monitorare e affrontare la proliferazione dei cianobatteri nei laghi? Quali azioni concrete sono state adottate o sono in fase di pianificazione da parte delle autorità competenti per mitigare la presenza di cianobatteri e migliorare la qualità delle acque nei laghi afflitti da fioriture?
E ancora: «Il Consiglio di Stato ha preso in considerazione campagne di rilevamento delle cianotossine nell'aria? In caso affermativo, quali tossine sono state esaminate e quali sono stati i risultati ottenuti? Esiste un piano strategico a lungo termine per affrontare la complessa problematica delle fioriture di cianobatteri? Se sì, quali risorse sono previste per implementarlo? In che modo si intende sensibilizzare la popolazione per affrontare questa problematica e promuovere comportamenti che riducano l’esposizione ai pericoli causati dalle fioriture? Ci sono iniziative di cooperazione con altri enti, istituzioni o paesi limitrofi per affrontare congiuntamente il problema delle fioriture di cianobatteri e condividere risorse o conoscenze? In particolare quali sono o saranno le iniziative promosse a livello transfrontaliero dalla CIPAIS?Come viene garantita la sicurezza del prelievo di acqua dai laghi per la distribuzione domestica al fine di evitare eventuali rischi per la salute derivanti dalle tossine prodotte dai cianobatteri?», si conclude l'elenco dei quesiti