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LUGANOL'adrenalina e poi l'incubo: quanta amarezza

02.06.24 - 20:01
Coppa svizzera di calcio: le voci e i volti di chi ha intrapreso la trasferta di Berna per sostenere il Lugano.
Sul bus valmaggese di "Noi bianconeri".
L'adrenalina e poi l'incubo: quanta amarezza
Coppa svizzera di calcio: le voci e i volti di chi ha intrapreso la trasferta di Berna per sostenere il Lugano.

LUGANO - Sfiniti dalla trasferta e da una partita infinita. Da quella serie di rigori che sembrava interminabile. La coppa svizzera se la porta a casa il Servette. Il Lugano rientra in Ticino comunque avvolto dal calore dei suoi oltre dodicimila tifosi. 

Sul bus valmaggese di "Noi bianconeri".

Delusione – Palese la delusione di Moira Gualtieri, 48enne di Riva San Vitale. «Io e il mio gruppo abbiamo respirato tanta tensione durante tutto l'arco della giornata. Alla fine la delusione è stata fortissima». Gilberto Vassalli, 72enne del Mendrisiotto, c'era già nel 1971. «Quando il Servette vinse sui bianconeri per 2-1. Speravo che la solfa potesse cambiare». 

Moira di Riva San Vitale (col bicchiere) sul bus con gli amici del "suo" Fans Club.

«Avremmo voluto festeggiare» – Andrea Rovelli, 42enne di Bedano, si era dato appuntamento di primo mattino con i suoi amici davanti a un distributore di benzina di Manno. Poi tutti insieme in auto verso Berna. Con lui Davide, Max e Lino. «Peccato. Avremmo voluto festeggiare in Piazza Riforma come due anni fa. Però bisogna essere fieri di questo Lugano. Ha un presente e ha un futuro». 

Andy, Davide, Max e Lino: partiti dal Ticino in auto.

Festa per le famiglie – La finalissima del Wankdorf ha comunque avuto un grande pregio che va al di là del risultato sportivo. Jacques Ceschi di Minusio ha intrapreso la trasferta con la sua famiglia. «Un'esperienza bellissima. Indipendentemente dal risultato. Che sarebbe stata una festa lo abbiamo capito sin dal primo momento in cui abbiamo messo il piede sul pullman». 

Jacques Ceschi e famiglia.

Amicizia – Capita che una finale sia anche l'occasione per incontrarsi tra grandi amici. «Io abito a Zurigo – dice Aldin Zulji –. E ho colto l'opportunità di vivere una bella giornata con la mia amica Romina Vanolli che veniva dal Locarnese. In comune abbiamo la passione per il pallone».

Aldin Zulji e Romina Vanolli.

Integrazione – Sakhi Haidari e Ali Rezai sono due ragazzi afghani. Molto integrati in Ticino. «Ci tenevamo a vedere per la prima volta una finale di Coppa svizzera. È stato bellissimo. Siamo davvero contenti. Peccato che il Lugano non abbia  vinto». 

Sakhi Haidari e Ali Rezai.

Le fans del Crus – Amareggiate Cory e Patty, due amiche partite insieme dal Mendrisiotto: «Siamo due fans del Crus. Avevamo anche la maglietta dedicata a lui».

Cory e Patty dal Mendrisiotto.

Domenica tra amici – Giada, partita dal Luganese, la prende comunque con filosofia: «È stata una domenica tra amici. Io ero arrivata a Berna già sabato sera. In questo modo mi sono potuta godere anche un po' la città». 

Giada e Géraldine dal Luganese.

La grande febbre – Chiusura con la valmaggese Franca Bonetti. «È stata una domenica di emozioni. C'era proprio la febbre per questa partita. Poi la vita a volte va anche così». 

Franca Bonetti, valmaggese in trasferta.

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COMMENTI
 

pegis 6 mesi fa su tio
Ho controllato le mie tasche e le ho trovate vuote come prima ma mi hanno anche detto che gli ospedali e i medici sono al lavoro come sempre.

Gimmi 6 mesi fa su tio
Peccato!Purtroppo per ben tre volte hanno avuto l'oppurtunità di vincere !!
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