Malcantone inline hockey alle prese coi vicini e con una perizia fonica. Un membro dello staff: «Limitazioni pesanti. Serve più tolleranza».
AGNO - Eccesso di intolleranza o giusta rivendicazione? È bufera attorno al Centro Passera di Cassina d'Agno. In particolare nei confronti dell'attività del Malcantone inline hockey, squadra che milita in serie A. Il motivo? Allenamenti e partite sarebbero troppo rumorosi. Tanto che i vicini sono arrivati a raccogliere diverse firme da presentare al Municipio. Non solo: in seguito è stata pure fatta una perizia fonica che "incastra" il club malcantonese.
Costretti a emigrare – Club a cui sono state imposte limitazioni all'uso della struttura e che ora si trova di fronte a una situazione paradossale. Infatti per potere giocare la partita di coppa svizzera contro i giurassiani del Rossemaison domenica prossima dovrà emigrare a Pregassona.
«Così non si promuove lo sport» – «Questo – spiega un membro dello staff – perché ci hanno messo vincoli sia sugli orari sia sui giorni in cui possiamo usare la pista di Cassina D'Agno. Anche le attività dei giovanissimi saranno giocoforza penalizzate. Sono previste limitazioni anche per il nostro torneo che si svolge una volta all'anno: non potremo più tenere la musica oltre una certa ora. Facciamo tantissimo per la regione. Ci chiediamo se sia questo il modo di promuovere lo sport».
Ma cosa fa rumore? – Fa un po' strano che si sia arrivati addirittura a realizzare una perizia fonica per un caso del genere. Eppure è avvenuto. E il risultato non sorride agli sportivi. «A fare rumore – riprende il nostro interlocutore – sarebbero soprattutto le palline che sbattono contro le balaustre oppure i fischi dei nostri allenatori quando ci fanno cambiare esercizio».
Zona residenziale – Il Centro Passera di Cassina d'Agno sorge in una zona residenziale. Ed è a questo che si aggrappano i vicini infastiditi. «Ma noi stiamo facendo semplicemente sport. I problemi nel mondo sono altri. Al di là che la struttura esiste da decenni e diverse case invece sono state costruite dopo. Vorremmo davvero più tolleranza, queste limitazioni sono pesanti».
La via del compromesso – Stando a fonti di tio.ch, il Municipio starebbe sondando la via di un compromesso che possa accontentare tutti. «Ma al momento – dice il sindaco Thierry Morotti – non intendiamo rilasciare alcuna dichiarazione in merito».