Massimo impegno per garantire strutture scolastiche adeguate alla Vallemaggia, colpita dal maltempo.
BELLINZONA - Per oltre 50mila allieve e allievi e 6mila docenti delle scuole pubbliche e private del Cantone sta per prendere avvio il nuovo anno scolastico.
«La scuola pubblica è un’istituzione educativa al servizio della persona e della società» - Partendo da questo «principio centrale - ha indicato la direttrice del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS), Marina Carobbio Guscetti - la scuola deve rispondere ai bisogni educativi e formativi di allieve e allievi. L’insegnamento è il perno dell’attività delle docenti e dei docenti. Sempre più però le docenti e i docenti – accanto all’insegnamento delle loro materie – sono chiamati a rispondere a crescenti espressioni di disagio di allieve e allievi. Ciò, senza adeguate risorse in termini di personale di sostegno e di strutture anche esterne alla scuola, mette a rischio valori fondamentali come l’equità, l’accessibilità, le pari opportunità, la qualità della scuola stessa. Investire nell’educazione e nei giovani, e quindi nella scuola, è la chiave per lo sviluppo di qualsiasi paese. È allora indispensabile riconoscere e rispondere alle esigenze emergenti di una società in continuo mutamento adattando contenuti e approcci, per un’educazione che guardi al futuro». Così l'avvio della conferenza stampa a Palazzo delle Orsoline a Bellinzona, questa mattina 27 agosto, durante la quale sono stati illustrati alcuni temi che saranno al centro dell’attenzione nei prossimi mesi. Si comincia il prossimo 2 settembre.
Coinvolgimento di chi nella scuola lavora e di chi la vive - «Cambiamenti e riforme necessitano del concreto coinvolgimento di chi nella scuola lavora e di chi la vive: docenti, allieve e allievi, famiglie, associazioni magistrali, Comuni», ha aggiunto la Consigliera di Stato. «Come nel caso della nuova legge delle scuole dell’obbligo, che sarà costruita con un processo partecipativo, o del gruppo di lavoro, recentemente creato coinvolgendo anche il DSS, per ripensare l’attuale struttura della scuola dell’infanzia, tenendo conto degli aspetti educativi e delle mutate esigenze socio-famigliari, anche in termini di conciliabilità famiglia-lavoro».
Periferie - La scuola è un elemento centrale di una comunità, e va quindi assicurata anche nelle regioni periferiche. «A fine luglio, assieme alla Sezione delle scuole comunali, sono stata nei comuni di Lavizzara e Cevio: si vuole fare in modo che la riapertura della scuola, in particolare quella di Prato Sornico che ha subito i danni del maltempo, sia garantita con l’inizio dell’anno scolastico; e che la Vallemaggia possa continuare ad avere strutture scolastiche adeguate». Un sistema educativo può crescere solo se è capace di coinvolgere le sue componenti nei processi di cambiamento. «La scuola è una comunità di apprendimento e di formazione. È il motivo per cui – ha proseguito Marina Carobbio Guscetti – intendo proseguire negli innumerevoli scambi con attrici e attori della scuola. Durante il mio primo anno alla guida del DECS ho ritenuto indispensabile organizzare momenti di approfondimento e di ascolto che sono sfociati in ricerche di soluzioni su aspetti specifici, in progetti concreti, pure in adattamenti (se penso alla già citata Legge delle scuole dell’obbligo). È arricchente, e anche indispensabile sentire chi è al fronte per crescere, per avanzare. Non nascondo che quello che spesso è emerso – e richiesto a viva voce – è la necessità di maggiori investimenti nella scuola».
Strumenti per fornire supporto e sostegno a direzioni e docenti - Di fronte alle necessità emergenti nella società e nella scuola stessa, è indispensabile affinare gli strumenti per fornire sostegno e supporto a direzioni e docenti. «Da poco abbiamo creato un Servizio per il rafforzamento dell’accompagnamento specialistico a sostegno delle direzioni, che si è rivelato particolarmente utile a seguito della maggiore attenzione ai comportamenti inadeguati e all’emanazione delle relative direttive; un servizio che stiamo affinando e che presenteremo alle direzioni e agli istituti scolastici. A sostegno degli istituti scolastici e dei docenti c’è il Servizio di consulenza in ambito scolastico ed extrascolastico per situazioni di possibili maltrattamenti o abusi sessuali su minori (SeAM), recentemente creato, che offre consulenze mirate a richieste di direzioni e docenti di sostegno di fronte a segnalazioni e che stiamo promuovendo in tutti gli ordini di scuola. Dal 2013 esiste Linea, un Servizio di sostegno alle e ai docenti in difficoltà e promozione del benessere a scuola, che intendiamo ora consolidare». Accanto a garantire qualità, inclusione, pari opportunità nell’educazione e nelle scelte formative, «vanno infatti assicurati un clima di istituto costruttivo e l’attenzione per chi vi lavora e studia», ha concluso la direttrice del DECS.
Direttive sui comportamenti inadeguati - Nel corso del mese di giugno del 2023 erano state adottate le Direttive sui comportamenti inadeguati in ambito scolastico, rivolte ai quadri scolastici cantonali. Le Direttive introducevano l’obbligo di notifica per la direttrice o il direttore che constata e/o viene a conoscenza tramite segnalazione di comportamenti impropri tenuti da adulti di riferimento che operano nella scuola nei confronti di allieve e allievi.
A poco più di un anno di distanza, il raggio di azione delle Direttive viene ampliato: in collaborazione con i quadri scolastici e l’Associazione dei comuni ticinesi i necessari passi sono in corso per la loro estensione alle scuole comunali. Un comportamento inadeguato, è utile ricordarlo, si manifesta attraverso condotte, parole, atti, gesti o scritti capaci di arrecare offesa alla personalità, alla dignità o all’integrità fisica, psichica o sessuale di allievi e allieve, rispettivamente di metterne in pericolo l’apprendimento.Nel primo anno di applicazione delle Direttive sono emerse 15 situazioni che hanno richiesto di essere approfondite. Parallelamente, è stato possibile sensibilizzare le direzioni cantonali e il corpo scolastico sull’importante ruolo che la scuola è chiamata ad assumersi nel rispettare e far rispettare il diritto della personalità di allieve e allievi, vale a dire la tutela della loro integrità fisica, psichica, sessuale, morale e sociale; nel contribuire a prevenire violazioni.
Corsi A e B - La sperimentazione del superamento dei corsi A e B nella scuola media entra nel suo secondo anno. Da settembre alle classi di terza si aggiungeranno anche le quarte. In due delle sei sedi coinvolte (Caslano e Acquarossa) sarà inoltre sperimentato il modello degli “indirizzi opzionali”, che prevede di proporre percorsi didattici a scopo orientativo, pensati in accordo tra docenti e allieve e allievi sulla base dei loro interessi, inclinazioni e della scelta di un percorso formativo post-obbligatorio.
La sperimentazione - In totale la sperimentazione coinvolgerà 379 ragazze e ragazzi di terza media (21 classi) e 372 di quarta (20 classi) ripartiti su sei istituti – Ambrì, Acquarossa, Bellinzona 2, Massagno, Caslano, Chiasso. Come illustrato da Emanuele Berger, direttore della Divisione della scuola, “il primo anno è stato intenso e impegnativo, ma si è svolto in un clima positivo. La sperimentazione è stata accolta come un’opportunità sia da allieve e allievi, sia da docenti e direzioni. Le esperienze svolte nelle classi hanno già mostrato alcuni potenziali effetti positivi – ad esempio della codocenza sull’apprendimento – e, parallelamente, sono già stati identificati alcuni ambiti – come quello della valutazione – che richiederanno approfondimenti e regolazioni”. Per questo, esperte ed esperti di materia e formatrici e formatori del Dipartimento formazione e apprendimento / Alta scuola pedagogica continueranno ad accompagnare le docenti e i docenti offrendo momenti di formazione e sostenendo la progettazione didattica.
A settembre riprenderanno anche le attività di monitoraggio. “Le indagini quantitative e qualitative svolte dall’Alta scuola pedagogica dei Grigioni – ha spiegato Emanuele Berger – permetteranno al gruppo di accompagnamento chiamato a seguire la sperimentazione di formulare, entro settembre 2025, una valutazione articolata del processo di innovazione all’indirizzo del Dipartimento e del Parlamento”. Come richiesto dal Gran Consiglio, le indicazioni della valutazione permetteranno al Consiglio di Stato di fare i passi necessari per la modifica della base legislativa.
Manuale di storia per le scuole medie - A settembre sarà introdotto il nuovo manuale di storia svizzera destinato alle allieve e agli allievi delle scuole medie, una risorsa aggiornata che sostituisce la versione del 2013. Oltre 3’000 allieve e allievi di prima media, insieme a circa 150 docenti, riceveranno il testo, che rappresenta un significativo avanzamento sia dal punto di vista didattico che contenutistico. Il primo volume, dedicato al programma di prima media, copre il periodo che va dalla Preistoria alla fine dell’Antichità.
Nei prossimi anni seguiranno altri tre volumi, uno per ciascun anno successivo.Il manuale è accompagnato da una guida per l’insegnante, che fornisce spiegazioni dettagliate sulle novità introdotte, chiarimenti sulle scelte didattiche adottate e suggerimenti bibliografici per un approfondimento delle conoscenze. Tra le principali innovazioni, spiccano un aggiornamento didattico volto a incentivare percorsi di analisi e interpretazione delle fonti con crescente autonomia, oltre a favorire l’apprendimento cooperativo, in linea con il Piano di Studi perfezionato nel 2022. A questo si affianca un rinnovamento dei contenuti, che integra le più recenti tendenze storiografiche, e una revisione delle informazioni statistiche e delle carte storiche, garantendo così una conoscenza storica aggiornata.Il progetto, realizzato dalle esperte e dagli esperti di Storia ed Educazione alla Civica, alla Cittadinanza e alla Democrazia, con il contributo di alcune e alcuni docenti, ed è supportato da una piattaforma web suddivisa in una sezione pubblica e una riservata alle e ai docenti, pensata per arricchire ulteriormente l’esperienza didattica.
Nuovo Piano quadro degli studi per le scuole svizzere di maturità - Il 1° agosto è entrato in vigore il nuovo Piano quadro degli studi per le scuole svizzere di maturità, che aggiorna e riformula le indicazioni che riguardano le competenze trasversali, l’apprendimento interdisciplinare e la didattica propedeutica all’approccio scientifico. Tra le modifiche più rilevanti, ha commentato Emanuele Berger, «possono essere menzionati i nuovi capitoli dedicati all’educazione allo sviluppo sostenibile, all’educazione alla cittadinanza e alla digitalizzazione».
L’introduzione del nuovo Piano quadro interviene parallelamente alla revisione dell’Ordinanza concernente il riconoscimento degli attestati liceali di maturità e del relativo Regolamento (O/RRM), promossa per assicurare la qualità della formazione liceale e – come ha sottolineato il direttore della Divisione della scuola – per rafforzare «gli obiettivi formativi della maturità (attitudine agli studi universitari e solida maturità personale), la capacità dei licei di far fronte alle sfide future, così come per migliorare la comparabilità degli attestati di maturità e definire chiaramente le condizioni quadro per la formazione liceale». II Ticino ha ora otto di anni di tempo per allinearsi con le nuove disposizioni nazionali e, in particolare, per adattare il piano cantonale degli studi liceali sia negli ambiti disciplinari sia rispetto alle competenze trasversali.
Formazione transitoria, di base o superiore - Saranno circa 12’000 le persone che tra pochi giorni inizieranno o proseguiranno la loro formazione transitoria, di base o superiore in uno dei 22 centri professionali del cantone. Oscar Gonzalez, aggiunto al direttore della Divisione della formazione professionale, ha presentato i dati di dettaglio, con 300 giovani inserite/i in un pretirocinio, circa 10'500 nella formazione professionale di base (6’600 nella forma duale scuola-azienda e 3’800 in una scuola a tempo pieno) e 1’300 nella formazione superiore di livello terziario in una delle Scuole Specializzate Superiori.
Bilancio intermedio della campagna di collocamento a tirocinio - Per quanto riguarda la campagna di collocamento a tirocinio, che si concluderà solo a fine ottobre, Oscar Gonzalez ha precisato che “allo stato attuale (19 di agosto 2024) sono stati sottoscritti 1’892 nuovi contratti di apprendistato. L’evoluzione dei nuovi contratti di apprendistato è positiva e ricalca la tendenza dello scorso anno, ma la sfida di riuscire a collocare tutte le e tutti i giovani che intendono iniziare un apprendistato è ancora aperta.
Saranno infatti circa 3'600 le ragazze e i ragazzi che entreranno per la prima volta in un percorso di formazione professionale, 1’100 dei quali in una scuola a tempo pieno e 2’500 con un apprendistato di tipo duale scuola-azienda”.A sostegno delle e dei giovani minorenni residenti alla ricerca di un posto di apprendistato, il DECS ha attivato nelle scorse settimane il Gruppo operativo per il collocamento a tirocinio. Quest’anno si sono annunciati 188 giovani (167 nel 2023). Gli ispettori e le ispettrici di tirocinio della DFP e gli orientatori e orientatrici dell’Ufficio dell’orientamento scolastico e professionale stanno già lavorando per sostenerli e metterli in contatto con le aziende che hanno ancora posti di apprendistato vacanti. Le attività di sostegno al collocamento delle e dei giovani che intendono iniziare un apprendistato proseguiranno fino a fine ottobre, con l’obiettivo di inserirle/i in percorsi formativi senza perdere un anno scolastico. Grazie all’introduzione dell’obbligo formativo fino ai 18 anni, chi non sarà stato inserito in apprendistato o in altre misure formative potrà comunque beneficiare di un accompagnamento mirato tramite il servizio GO95.
Ventaglio ancora più ampio delle professioni che si possono apprendere - Oscar Gonzalez ha inoltre sottolineato come «la dinamicità della formazione professionale fa sì che anche quest’anno il ventaglio già molto ampio delle professioni che si possono apprendere si arricchisce e evolve in settori interessanti, legati alla mobilità e alla sostenibilità». Infatti, nell’anno scolastico 2024/25 prenderanno avvio in Ticino tre nuovi apprendistati: di “agente dei trasporti pubblici AFC”, “installatore/trice di impianti solari AFC” e “montatore/trice di impianti solari CFP”. Per far conoscere le opportunità offerte dalla formazione professionale di base e superiore verso giovani, genitori, adulti e aziende, nell’anno scolastico 2024/25 proseguirà il progetto Millestrade coordinato dalla Divisione della formazione professionale in collaborazione con l’Ufficio dell’orientamento scolastico e professionale, la Città dei mestieri della Svizzera italiana e i partner della formazione professionale. Quest’autunno sono in programma due novità: i TicinoSkills 2024 a Gordola dal 16 al 19 ottobre con 14 campionati regionali di selezione per gli SwissSkills 2025 e le Millestrade per le professioni sanitarie dal 14 al 18 novembre, con quattro giorni di azione e di porte aperte nelle strutture ospedaliere, case per anziani e servizi ambulanza.
Auguri per l’anno scolastico che si sta per aprire - Gli auguri di un buon inizio di anno scolastico sono stati rivolti dalla direttrice del DECS, Marina Carobbio Guscetti, ad allieve e allievi e personale scolastico tutto: «Che allieve e allievi possano crescere, trovare piacere nella scuola e se, confrontati a momenti difficili, incontrare il sostegno adeguato e trovare le forze per superarli. Alle docenti e ai docenti e al personale scolastico che sia un anno di soddisfazioni, di scambi fruttuosi, e di riconoscimento dentro e fuori la scuola del loro importante ruolo. Alla comunità che vi sia piena consapevolezza della crucialità della scuola per il presente e il futuro del cantone».