Dopo il successo della quarta edizione della manifestazione, il vice sindaco Badaracco ragiona sul futuro.
LUGANO - Lugano Marittima, buona la prima. Anzi la quarta, visto che quella che si è appena conclusa è stata la quarta edizione dell’evento estivo alla Foce del Cassarate. Ma sono proprio i risultati lusinghieri, con una media di 2000 presenze ogni sera, a far sorgere interrogativi sul futuro della manifestazione.
A partire dalla possibilità di prolungarla. Potrebbe sembrare forse eccessivo superare i tre mesi che attualmente dura l’evento ma anche in Comune ci si è pensato. «Certo, se si potesse iniziare a maggio, con l’avvio della bella stagione, e andare avanti fino a fine settembre, visto che i periodi caldi si stanno sempre più allungando, lo faremmo. Ci abbiamo pensato», spiega il vicesindaco Roberto Badaracco, Capo Dicastero Cultura, Sport ed Eventi.
Ma a impedire tali progetti «intervengono delle normative cantonali che danno la possibilità di allestire eventi all’aperto in un determinato luogo, con mescita di bevande e vendita di cibi, per un massimo di tre mesi che sono quelli sfruttati per Lugano Marittima», aggiunge il vice sindaco di Lugano che non si sottrae nel commentare anche delle critiche in arrivo dai commercianti che non si trovano proprio sul lungolago e nella zona di Lugano Marittima.
Esercenti che in passato hanno tacciato il Comune di interessarsi “solo” a quanto avviene in tali aree dimenticandosi di chi lavora pochi passi più in là. «Conosco e ho sentito queste critiche - dice Badaracco - e dove possibile allestiamo eventi. Ci sono però risorse a sufficienza solo per un certo numero di manifestazioni e va detto come in vie più periferiche o quartieri meno centrali ci siano associazioni che organizzano feste, sagre».
Oltre a specificare la situazione «voglio però dire che Lugano Marittima, all’inizio criticata dai gestori e venditori, è poi diventata una manifestazione sempre più attesa e apprezzata visto che le ricadute si spingono non solo tra le casette, con le persone che magari iniziano o finiscono la sera lì, ma poi si muovono per le vie di Lugano», specifica Badaracco.
Un ultimo tema affrontato è quello delle chiusure del lungolago che, se per eventi di richiamo quali il Longlake festival, funzionano da catalizzatore, in altre situazioni svuotano la promenade rendendola una landa desolata.
«Il nostro tentativo è quello di prevedere sempre qualcosa, nei giorni stabiliti per le chiusure. Mercatini o altro, così da offrire e rendere piacevole la passeggiata. Non va poi dimenticato che c’è anche chi apprezza la possibilità e la bellezza di muoversi sul lungolago senza mezzi o altro in giro, in totale libertà».