Christine Zappa-Bauch, vedova del nazionale rossocrociato Gianpietro, ha registrato un marchio intitolato al marito defunto. Ma fatica a far quadrare i conti
LIGORNETTO - Marketing is marketing. Cappellini, penne, zainetti, magliette e marsupi, persino un seggiolino da set cinematografico: il logo “Gianpietro Zappa memorial” (dove la “o” è un pallone da calcio) campeggiava su ogni genere di gadget nella bancarella allestita ieri alla sagra di Ligornetto da Christine Zappa-Bauch: a 60 anni, la vedova della leggenda del calcio ticinese Gianpietro Zappa − coinvolta dopo la scomparsa del marito, nel 2005, in una disputa ereditaria dai risvolti penali - ha registrato un marchio intitolato all’ex marito con cui, su internet e in vari mercatini sparsi per il Ticino, sta «cercando di tirare su qualche franco e arrotondare: non è certo un grande business, ma qualche vecchio fan di Gianpietro capita sempre» spiega la signora Zappa-Bauch.
Da lavapiatti a babysitter - Un presente fatto di piccoli espedienti, quello della vedova del famoso calciatore: «dopo la morte di Gianpietro mi sono arrangiata come ho potuto: lavapiatti, colf, pulizie, ma di questi tempi non è facile – racconta - Ho appena fatto un colloquio per un posto da babysitter, incrociamo le dita!». Il problema sono le ombre del passato; il sipario sulla vicenda che ha visto la vedova contrapposta alla famiglia Zappa per l’eredità dell’ex calciatore non è ancora del tutto calato: la donna era finita in carcere nel 2010 con l’accusa di avere assoldato un sicario per uccidere il cognato Paolo Zappa, accuse ritenute in seguito «assurde» dalla Corte delle Correzionali. Ma gli avvocati, fanno sapere dalla famiglia Zappa, «sono ancora al lavoro».
“A fine mese è dura” - «Sto cercando di lasciarmi il passato alle spalle, ma non è facile reinventarsi una vita: parlo cinque lingue, ho tre diplomi, ma a 60 anni non è facile trovare un impiego», dice la donna, che non si fa problemi a vuotare le tasche: «Percepisco una rendita di vedovanza di 1870 franchi al mese, più 680 franchi di previdenza professionale. In tutto fanno 2550 franchi, e anche io ho un affitto e le bollette da pagare. Mi sono inventata questa attività per sbarcare il lunario, ma le spese sono tante: mi è già capitato di saltare qualche mercatino perché non potevo permettermi la benzina...».