Il direttore del DECS deluso e seccato dallo spirito negativo mostrato dalla città di Lugano e dal suo sindaco
BELLINZONA - Dopo che nei giorni scorsi il Municipio di Lugano ha inviato una lettera al Governo ticinese per riassumere gli aspetti critici della riapertura delle scuole, e dopo che Marco Borradori si è più volte espresso in modo quantomeno scettico, il direttore del DECS Manuele Bertoli ha deciso di prendere posizione rispondendo al sindaco di Lugano.
Sulla sua pagina Facebook, Bertoli lamenta come la posizione di Lugano in una settimana «non si è mossa di un millimetro», esprimendo «delusione di fronte a chi non vuole cogliere i passi intrapresi» nonostante due incontri in videoconferenza (uno con il sindaco, l'altro con il capo dicastero Lorenzo Quadri).
Il direttore del DECS ha poi elencato tutto ciò che il suo Dipartimento ha messo in atto affinché la riapertura delle scuole causi meno disagi possibili. «Il Consiglio di Stato ha offerto la scuola dell’infanzia facoltativa, ma non basta. Abbiamo detto che in caso di problemi organizzativi si può arrivare a rendere facoltativi anche i primi due anni di scuola elementare, ma non basta. Abbiamo detto che se ci sono problemi maggiori possiamo spostare l’inizio di una settimana, ma non basta».
Bertoli rincara infine la dose, accusando Borradori di «nascondersi dietro formule ad effetto e dietro problemi che amministrazioni con meno mezzi di Lugano stanno affrontando con spirito positivo».