Il gruppo politico chiede l'introduzione di un'imposta di successione del 50% sugli importi superiori a 50 milioni.
BELLINZONA - In cima al Basodino campeggia uno striscione con la scritta: “Il nostro futuro, non i loro profitti”. Sono stati i giovani socialisti a fissarlo su quello che resta del ghiacciaio. L’azione è collegata al lancio dell’iniziativa popolare federale denominata “Per una politica climatica sociale finanziata in modo fiscalmente equo” (Iniziativa per il Futuro), presentata a livello nazionale dalla Gioventù socialista Svizzera con una conferenza stampa tenutasi a Burgdorf il 17 agosto, nel letto prosciugato del fiume Emme, e ad altre azioni dimostrative simboliche organizzate in tutto il Paese.
L’iniziativa mira a finanziare la trasformazione ecologica tramite un’imposizione sulle successioni dei super ricchi. In particolare chiede l’introduzione di un’imposta di successione del 50% sugli importi superiori a una soglia di 50 milioni di franchi, con l’intento di generare le risorse finanziarie necessarie (il 30% da destinare ai Cantoni) per combattere la crisi climatica, lottando al tempo stesso contro uno dei meccanismi che maggiormente perpetuano le disuguaglianze e la concentrazione in pochissime mani della ricchezza: le eredità ingenti, che non sono, per definizione, il frutto del lavoro di chi le riceve.
Per Aida Demaria, presente alla conferenza stampa di Burgdorf in rappresentanza della sezione ticinese ha affermato: “Oggi, accanto alla crisi climatica si fa strada una profonda crisi sociale. La stragrande maggioranza della popolazione, ai vari livelli, deve sopportare gli effetti dell’inflazione e l’aumento dei premi per le assicurazioni malattia. È quindi ragionevole e corretto pensare che i mezzi finanziari necessari per combattere la crisi climatica debbano essere cercati “dove ci sono”, dove sono stati accumulati, chiedendogli a chi ha tratto e continua a trarre il maggior profitto da questo sistema distruttivo”.