Tramite social network, Lorenzo Quadri, direttore de Il Mattino, replica a Bertoli e al suo annuncio di querela contro la testata.
BELLINZONA - Ieri, il Consigliere di Stato Manuele Bertoli ha annunciato la querela contro un giornalista de Il Mattino e il suo direttore Lorenzo Quadri, in seguito a un articolo sul “caso Unitas” che riporterebbe - secondo il direttore del DECS - «affermazioni false e calunniose».
Sul punto, risponde Quadri, parlando di «denuncia senza fondamento». Poi aggiunge, sempre in un post sul proprio profilo social: «È scontato che il Mattino non si lascia intimidire da questo genere d'iniziative - precisa il leghista - Intanto, cominciamo a rilevare che quanto pubblicato sul Mattino costituisca reato (?) è solo l'opinione di Manuele Bertoli. Vedremo, se del caso, come intende dimostrarlo». E ancora: «L'accusa di compiere "squallidi tentativi d'infangare un avversario politico" è diffamatoria, oltre che piuttosto assurda, visto che Bertoli non si ripresenta in aprile».
Per il direttore della testata «sarebbe stata buona cosa se il Consigliere di Stato Bertoli, prima di pubblicare proclami social, avesse letto le disposizioni del codice penale (in vigore dal 1998) relative alle persone che è possibile - rispettivamente: che non è possibile - querelare in situazioni del genere. Sul fatto che l'arena politica ticinese sia diventata poca cosa si può anche concordare. Sul perché e sul "grazie" a chi si può disquisire a lungo».