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Mario Branda non trema: sarà sindaco anche per i prossimi quattro anni. Per lui un ottimo risultato. Ecco i suoi sogni.
BELLINZONA - Piazza Nosetto applaude Mario Branda e i suoi 9.840 voti personali raccolti. Il sindaco di Bellinzona (Unità di Sinistra) resta dunque in sella. Con un ottimo risultato.
«O ci sei o non ci sei» – «Abbiamo temi caldi sulla scrivania – dice, contattato da tio.ch –. Non c'è tempo da perdere: questo è un Municipio che ha lavorato bene negli ultimi anni. Il mio risultato? Penso che la popolazione mi abbia riconosciuto l'impegno. Non sono una persona che fa tutto giusto. Però ci metto l'anima nella mia attività di sindaco. Così come fanno i miei colleghi. Essere in Municipio in una Città come Bellinzona non è un'attività che puoi fare così, "a mezzo servizio". O ci sei o non ci sei».
In aiuto delle famiglie – Branda guarda subito alla nuova legislatura. «Bellinzona è un posto attrattivo per le famiglie. Vogliamo che queste famiglie possano anche lavorare sul territorio. Sia nel pubblico sia nel privato. Una nostra priorità è proprio quella di migliorare la conciliabilità tra lavoro e famiglia. Potenziando servizi come ad esempio gli asili nido».
I castelli da valorizzare – Non è tutto. La Città investirà parecchio sui castelli. «È un patrimonio mondiale che finora Bellinzona non ha ancora sfruttato a sufficienza. Abbiamo una fortuna in casa. I castelli hanno un potenziale enorme e vanno valorizzati».
Il nuovo quartiere delle officine – Nel cuore e nella mente di Branda ci sono anche altri due progetti caldi. «Il nuovo quartiere delle officine è un sogno che si sta sempre più concretizzando. Bellinzona crede molto anche nella realizzazione delle nuove officine a Castione. È vero che non si troverebbero sul nostro territorio. Ma l'impatto sulla regione sarebbe eccezionale. E la Città ci crede parecchio».
La squadra – Branda farà squadra con Henrik Bang, suo compagno di partito, Mauro Minotti (Lega-UDC), Fabio Käppeli, Vito Lo Russo e Renato Bison (PLR) e Mattia Lepori (Il Centro). Quest'ultimo dunque, a sorpresa, scalza Giorgio Soldini (anche lui del Centro) che era in carica dal 2012.
