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PUNK IN FOCELa festa dei 30 anni per i Punkreas? «Un pogo sotto al palco, con tre generazioni di punk»

30.11.22 - 06:30
La band lombarda torna allo Studio Foce per chiudere un cerchio aperto nel 2020: «Ci sarà da divertirsi!»
Elena Di Vincenzo
La festa dei 30 anni per i Punkreas? «Un pogo sotto al palco, con tre generazioni di punk»
La band lombarda torna allo Studio Foce per chiudere un cerchio aperto nel 2020: «Ci sarà da divertirsi!»

LUGANO - Continua con una band che, assieme ad altre, ha calcato spesso e volentieri i palchi nostrani in quel periodo a cavallo fra gli anni a suon di punk a cavallo fra i '90 e i 2000. Stiamo parlando dei lombardi Punkreas, che venerdì 9 dicembre arriveranno allo Studio Foce come parte della rassegna Punk in Foce.

Vero e proprio faro della scena punk rock italiana 20 anni dopo, cosa è cambiato per i Punkreas? «Che una volta eravamo il faro e oggi... siamo rimasti solo noi», scherza Paolo “Noyse” Pomponio, «no, dai, non è mica vero. Ci sono ancora diversi "colleghi" bravissimi di quei tempi, che continuano anche loro, tipo gli amici Derozer. In questi anni chi aveva iniziato per moda ha smesso, noi non abbiamo mai mollato perché per noi è sempre stata un'esigenza, anche espressiva».

Come si fa a restare dei ribelli dopo i 40?

Innanzitutto grazie per i 40, perché qualcuno di noi ha già scavallato nella decade successiva (ride). Penso che tutto sta nel crederci ed essere autentici, in quello che si suona e in quello che si dice. Negli anni abbiamo sperimentato, prendendoci anche qualche rischio e critica, ma lo spirito di fondo è sempre stato lo stesso.

È vero che tutti noi facciamo un po' una doppia vita in stile Dr. Jeckyll: di giorno siamo come tutti gli altri, siamo padri di famiglia. Alla mattina accompagniamo i figli a scuola, li andiamo a prendere, prepariamo da mangiare, li portiamo a pallavolo... Ma quando andiamo in tour o ci troviamo in sala prove, appena sentiamo il profumo degli strumenti musicali ridiventiamo subito gli stessi pirla del 1989. È una specie di regalo del rock and roll, ti fa rimanere giovane in eterno, è un incantesimo incredibile.

Siete maturati voi, ma anche il vostro pubblico...

Guarda, anche qui c'è una sorta di piccolo miracolo. Negli anni abbiamo sempre avuto un ricambio generazionale molto forte, con un seguito di giovani alternativi che resta più o meno costante. Ma è vero che ai concerti c'è anche la vecchia guardia.

Così, dal palco, puoi un po' vedere tutte le generazioni: davanti i più giovani che si ammazzano, saltano e pogano, dietro di loro - diciamo così - gli "intermedi" e in fondo quelli della nostra età, con la birra in mano. E questi qui, spesso e volentieri, sono i papà di quelli in prima fila! (ride)

Cosa porterete sul palco del Foce?

In Svizzera si conclude il nostro tour per i 30 anni di attività, iniziato nel 2020 all'Alcatraz di Milano qualche giorno prima del lockdown e dei due anni pandemici. Per l'occasione abbiamo una serata davvero ricca divisa in due scalette. La prima è “Paranoia Domestica” con tutti i pezzi precedenti al 2000 e la seconda è “Pelle Ruvida” con quelli del nuovo millennio. Ci sarà da divertirsi! E archiviati i live sarà tempo di tornare in studio... ma ne parleremo più in là...

La prevendita è attiva su biglietteria.ch

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COMMENTI
 

MissKirova 1 anno fa su tio
Grandi
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