Il giovane regista teatrale porta sul palco del centro culturale luganese "Zio Vanja"
LUGANO - Vivere insieme in un regime di totale apatia. Una convivenza forzata. E l'esplorazione senza compromessi delle relazioni familiari. È ciò che permette di fare l'opera cechoviana "Zio Vanja" che arriva al Lac i prossimi 9 e 10 dicembre per la regia del giovane Leonardo Lidi, già regista di due produzioni del centro culturale nel 2019 e 2021.
L'opera teatrale, scritta dal drammaturgo Anton Cechov alla fine del 1800, racconta le vicende di amori non corrisposti, vanità, solitudine e convinvenza. Zio Vanja amministra, insieme alla figlia Sonja, la tenuta di un professore, tale Serebrijakov, che renderà visita alla sua proprietà insieme alla sua giovanissima seconda moglie Elena, andando a sconvolgere gli equilibri. Perché lo zio si innamorerà di Elena e lo stesso succederà al medico locale Astrov, amato a sua volta da Sonja.
Per Leonardo Lidi si tratta della sua seconda tappa della trilogia dedicata allo scrittore russo. La prima l'aveva realizzata con "Il gabbiano" nel 2022 e la terza arriverà nel 2024 con "Il giardino dei ciliegi". Il suo spettacolo "Zio Vanja" è attualmente finalista nella 45esima edizione dei Premi Ubu nella categoria miglior regia.
Per info, orari e biglietti, è possibile consultare il portale di Lac.