Elisa Maiorano Driussi, classe 1984, bleniese, pubblica il suo quarto romanzo, "Il Risveglio dell'Angelo".
«Per me la scrittura è come un'auto terapia – spiega –. Un modo per andare avanti e lasciare che la tempesta passi».
BERNA - «Uno dei primi ricordi felici che ho è quello di me che cominciavo a scrivere un breve racconto su un taccuino. Da lì non ho più smesso di mettere i miei personaggi e le loro storie su carta». A raccontarlo è Elisa Maiorano Driussi, classe 1984, scrittrice bleniese che da qualche anno vive e lavora a Berna. All'età di 16 e 18 anni pubblica i primi due romanzi ("Per Sempre nell'Anima" e "Mi Basti Tu") con i quali raccoglie fondi per la Lega Ticinese Contro il Cancro. Dopo qualche anno, ecco il primo romanzo della saga "Guerriera dal Cuore di Diamante" dal titolo "L'Angelo Rivelato". Ora spunta una nuova opera, "Il Risveglio dell'Angelo, in uscita a fine novembre.
Elisa, auto promuoviti. Perché qualcuno dovrebbe leggere "Il Risveglio dell'Angelo"?
«Appena arrivata a Berna, ho avuto la spinta di scrivere il primo romanzo di questa saga in neanche un mese e una volta pubblicato, qualche anno fa, è nata in me questa nuova storia, ossia il suo seguito. La vicenda è un po' fantastica, ma dona anche diversi spunti dal lato spirituale. Ciò che desidero trasmettere con questo libro è l'invito a vedere oltre le apparenze, a sentire con il cuore e l'anima, ad avere pazienza, tenacia e forza di volontà per affrontare le prove del futuro».
Cosa vuol dire scrivere (e pubblicare) in un anno "pazzo" come questo?
«Per me scrivere, oltre che una passione, è anche una sorta di "auto-terapia". Quando la tua "realtà" non ti soddisfa, o è troppo dura, scrivere, come leggere, dipingere e altre attività, diventa un modo per andare avanti e lasciare che la tempesta passi. Scrivere è come vivere più vite, quelle dei tuoi personaggi, dal buono al cattivo, dall'eroe all'anti-eroe. Scrivendo abbiamo anche la possibilità di guardarci dentro: ogni personaggio, per quanto a volte possiamo non sopportarlo, ha in sé una parte di noi che a volte non riusciamo a riconoscere. E scrivere ci aiuta a farlo. Non è sempre semplice riconoscere in noi stessi ciò che magari non sopportiamo negli altri, ma è illuminante e aiuta a crescere come essere umano. In un periodo come questo ben venga la creatività di ogni genere. Pubblicare in un anno come questo è forse poter portare una storia a cuore aperto a chi vorrà accoglierla per evadere per qualche ora dalla pazzia che imperversa nel mondo».
Il tuo è un genere fantasy, romantico e spirituale. Tu sei così anche nella vita di tutti i giorni?
«Nella vita di tutti i giorni sono sì molto spirituale, anche perché oltre a scrivere insegno yoga e meditazione, e penso di essere abbastanza romantica, anche se non è sempre evidente poterlo dimostrare e soprattutto mettere in pratica. Quando la realtà si fa dura è buono mantenere i piedi ben saldi a terra, ma allo stesso tempo potersi abbandonare alla fantasia positiva e alle visualizzazioni. In questo senso, anche meditare fa bene».
Pubblichi tramite Amazon. Quali sono i vantaggi e quali gli svantaggi dell'auto pubblicazione?
«Ho scelto il self-publishing per diversi motivi: dalla crisi del mercato editoriale tradizionale, al fatto che posso occuparmi in prima persona di tutti gli aspetti della pubblicazione e collaborare con chi sento più "a pelle". Chiaramente, pubblicando con Amazon, manca tutto un apparato promozionale e di marketing del quale ci si deve occupare individualmente. Almeno per adesso, però, ciò mi soddisfa poiché posso anche mettere a frutto tutto ciò che ho imparato nella mia carriera universitaria e lavorativa. E poi si fanno parecchi incontri interessanti».