Edoardo Cappelletti, Candidato PC al Municipio (Lista PS-I Verdi-PC) e al CC (Lista PS-PC-GISO-Indipendenti) di Lugano
Il Comune rappresenta il livello istituzionale più prossimo al cittadino. Se da un lato ciò può limitare l’intervento degli enti locali, dall’altro gli stessi possono trovarsi a rispondere in modo più ravvicinato ai problemi quotidiani della popolazione. Cosciente di ciò, anche la Città di Lugano dovrebbe quindi contribuire attivamente alla lotta contro il fenomeno della disoccupazione e dell’esclusione sociale.
Le persone in cerca d’impiego e in assistenza (ben 1358 nel 2019) domiciliate a Lugano sono ormai in costante aumento, mentre le ripercussioni socio-economiche del COVID-19 diventeranno con il tempo sempre più gravose. Un Comune che intende affermare la propria dimensione sociale non può tuttavia restare passivo di fronte a questa tendenza, ma deve assumersi la responsabilità di incrementare le opportunità lavorative dei suoi cittadini e non lasciare davvero indietro nessuno.
A questo scopo occorre rafforzare anzitutto i programmi di pubblica utilità, favorendo il reinserimento professionale delle persone disoccupate e in assistenza. Regnando una particolare incertezza sul futuro lavorativo dei giovani, l’amministrazione dovrebbe ampliare inoltre l’offerta dei posti destinati al personale in formazione come gli apprendisti. La salvaguardia delle condizioni di lavoro deve rimanere invece una priorità anche per il Comune e gli enti paracomunali. Essi devono garantire non soltanto la massima esemplarità nei rapporti con i loro dipendenti, ma anche vietare di principio le esternalizzazioni che comportano un inevitabile peggioramento delle condizioni d’assunzione. Nel contempo, non va dimenticato come gli stessi investimenti della Città possano favorire la creazione di nuovi posti di lavoro dignitosi: un Comune attento all’occupazione è infatti anche quello che promuove progetti virtuosi, capaci di generare ricadute positive sul suo tessuto economico e sociale.
La pandemia ha aggravato le situazioni di precarietà già esistenti, evidenziando l’esigenza di un intervento coordinato a sostegno dell’integrazione sociale. Per stare al passo con gli attuali bisogni sociali è pertanto imprescindibile che i servizi comunali preposti dispongano delle risorse umane e finanziarie necessarie ad assolvere al meglio i loro compiti. Così facendo, il Comune deve trovare finalmente il coraggio di potenziare l’organico degli assistenti sociali e curatori comunali, al momento non commisurato al sensibile aumento dei casi seguiti. Nell’ottica di contrastare il crescente rischio di marginalizzazione sociale, si rende inoltre urgente l’assunzione di un numero maggiore di operatori di prossimità e l’apertura dei centri d’accoglienza anche nel fine settimana per le persone più in difficoltà. Non è infine accettabile che nella Città di Lugano vi sia ancora chi si trova in uno stato di pesante disagio economico, oltre a chi fatica sempre di più a sostenere il pressante onere dell’affitto: all’ordine del giorno dovranno dunque essere posti una profonda riforma in senso migliorativo del Regolamento sociale, nonché un deciso rilancio della politica dell’alloggio.
Soprattutto in questo periodo travagliato, si rende necessario insomma rimettere al centro della politica cittadina, tra le altre priorità, il tema del lavoro e della socialità. Come si è visto, le misure che possono essere adottate in questo ambito dal Comune a complemento dei livelli istituzionali superiori sono infatti numerose e praticabili: indispensabile, di conseguenza, sarà rinnovare gli equilibri politici affinché le stesse possano venire promosse e realizzate con la dovuta solerzia.