Saranno processati Carlo Visentini dell'azienda proprietaria del traghetto, due legali della società noleggiatrice della nave, il comandante e 26 membri dell'equipaggio
BARI - Il giudice delle udienze preliminari (gup) del Tribunale di Bari Francesco Agnino ha disposto il rinvio a giudizio di tutti i 32 imputati, 30 persone fisiche e due società, coinvolti nel procedimento penale sul naufragio della motonave Norman Atlantic, avvenuto nel dicembre 2014 al largo delle coste albanesi a seguito di un incendio scoppiato a bordo, nel quale morirono 31 persone e altri 64 passeggeri rimasero feriti. Il processo inizierà il 26 febbraio 2020 dinanzi alla II sezione del Tribunale di Bari nell'aula bunker di Bitonto.
Saranno processati per i reati di cooperazione colposa in naufragio, omicidio colposo e lesioni colpose plurime contestati a vario titolo, oltre che per numerose violazioni sulla sicurezza e al codice della navigazione Carlo Visentini della società Visemar, proprietaria del traghetto, i due legali rappresentanti della greca Anek Lines, noleggiatrice della nave, il comandante Argilio Giacomazzi, 26 membri dell'equipaggio e le due società.
Il giudice ha accolto la richiesta della Procura di Bari al termine dell'udienza preliminare, dopo aver rigettato tutte le questioni preliminari sollevate dalle difese sulla costituzione delle 61 parti civili, sulla competenza territoriale, sull'utilizzabilità degli atti dell'incidente probatorio eseguito a bordo e sulla trascrizione delle registrazioni della scatola nera della nave.
Stando alle indagini coordinate dai pm Ettore Cardinali e Federico Perrone Capano, l'origine delle fiamme che poi causarono il naufragio fu un camion frigo lasciato con motore acceso, perché non c'erano abbastanza prese di corrente. Una serie di negligenze e successivi errori (impianto antincendio inidoneo e attivato sul ponte sbagliato, allarme dato in ritardo) avrebbe poi consentito al rogo di propagarsi nella nave fino a diventare indomabile.
Undici passeggeri morirono per assideramento seguito da annegamento, alcuni caduti in mare mentre tentavano di salire sulle scialuppe, un altro corpo mai identificato, forse appartenente ad un adolescente clandestino, fu invece trovato carbonizzato all'interno del relitto e altre 19 vittime risultano ancora disperse.