A Milano e in altre città lombarde la gente sta facendo scorta di cibo e di disinfettanti. I carrelli sono pieni
MILANO - Scaffali di carne e affettati vuoti, cassette di frutta e verdura ripulite, casse d’acqua prese d’assalto, guanti usa e getta e gel disinfettanti introvabili. A Milano e in altre città lombarde l’effetto coronavirus si sta ripercuotendo nei negozi di alimentari. Le code alla cassa sono lunghissime e a fine giornata è praticamente tutto vuoto.
Sulla psicosi della gente fanno affari d'oro i supermercati. Difficile stimare quanto stiano incassando di fronte alla foga del carrello pieno. Lo abbiamo chiesto al dirigente di una Lidl di Milano, che ci ha chiesto di restare anonimo. «C'è stata la corsa ad acquistare di tutto e di più già da sabato mattina. Tenga presente che solitamente chiudiamo il sabato sera con circa 20’000 euro di incasso. Ebbene, ieri sera a fine giornata il negozio ha incassato 50’000 euro. Questa mattina, stesso scenario di ieri. Dopo tre ore dall'apertura l'incasso aveva già raggiunto i 30’000 euro».
Alcuni hanno letteralmente riempito due o tre carrelli. C’è chi è andato a fare la spesa con la mascherina. Soprattutto i padri di famiglia pensano a fare la scorta. Non si sa mai. Ci sono supermercati dove l’entrata dei clienti avviene a scaglioni. Gel disinfettanti e mascherine vanno esaurite nelle primissime ore di apertura, ma anche il cibo ora non scherza.
Intanto anche la Prefettura di Como ha diramato una circolare con cui informa della sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, svolti sia in luoghi chiusi che aperti al pubblico. Sospesi anche i servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per gli anziani. Sospensione pure dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura. Niente viaggi di istruzione.