Crisi nei cieli: programma di esuberi record
Il piano «probabilmente impatterà la maggior parte dei dipendenti» della compagnia e «potrebbe causare fino a 12'000 esuberi». A renderlo noto è Iag, la holding che controlla British Airways.
A inizio aprile la compagnia aerea aveva concluso un negoziato con il sindacato Unite, sospendendo temporaneamente dal lavoro 36mila dipendenti (l'80 per cento del personale di cabina e di terra) dopo avere fermato la flotta a causa della pandemia. Tutto il personale degli aeroporti di Heathrow e Gatwick era rimasto a casa, con quattro quinti dello stipendi (fino a un tetto di 2500 sterline) coperti dagli aiuti di Stato decisi dal governo di Boris Johnson per tre mesi.
Misure eccezionali che però, visto il prolungarsi della crisi nei cieli, non hanno potuto evitare il peggio. Il piano di ristrutturazione si è reso necessario «alla luce dell'impatto del Covid-19 sulle attività e dell'aspettativa che ci vorranno molti anni perché la ripresa di domanda di passeggeri ritorni ai livelli del 2019».
Iag ha ridotto la capacità di passeggeri in aprile e maggio del 94% rispetto al 2019, operando voli solo per viaggi essenziali e rimpatri. Sul fronte della liquidità il gruppo dispone di cassa e linee di credito per complessivi 9,5 miliardi di sterline alla fine di marzo.