Coronavirus meno aggressivo? Anche il virologo Roberto Burioni invita a essere molto cauti sul tema
MILANO - Il rallentamento dell'epidemia di queste ultime settimane ha portato qualcuno a chiedersi se, oltre agli innegabili effetti dovuti alle misure restrittive e di distanziamento sociale, il nuovo coronavirus sia - per dirlo in parole estremamente semplici - diventato "più buono". «Non abbiamo evidenze che il virus sia cambiato», ha scritto oggi su Twitter il virologo Roberto Burioni, introducendo una nuova puntata dei dialoghi del suo magazine scientifico, Medical Facts.
Pochi giorni fa anche il direttore scientifico dell'Istituto Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito, si era espresso su Rai 3 evidenziando come «il numero di sequenze con genoma intero ci dice che il virus è sostanzialmente lo stesso».
Sulla stessa linea è anche Alberto Mantovani, immunologo e direttore scientifico di Humanitas, che nel corso di una tavola rotonda digitale ha aggiunto che parlare di virus meno aggressivo in questo momento è «pericoloso» in quanto «una percezione errata rischia di far abbassare la guardia e incoraggiare comportamenti irresponsabili».
Malati «meno gravi» - Nell'attesa che la scienza riesca a portarci notizie positive su questo fronte, una diversa percezione della malattia è però stata notata anche da diversi addetti ai lavori, in tempi recenti. «I malati di adesso sono completamente diversi da quelli di 3 o 4 settimane fa. Adesso continuano a diminuire i ricoveri in terapia intensiva. I malati sono meno gravi», aveva dichiarato una decina di giorni fa ai microfoni di Piazzapulita (su La7) Giuseppe Remuzzi, direttore dell'Istituto Mario Negri di Milano.
Un fatto a cui però il numero uno del dipartimento malattie rare non è riuscito a dare, per il momento, una spiegazione. Il «perché? Non lo so. Forse si è creata una certa immunità in una parte della popolazione. O potrebbe essere che la curiamo meglio a casa».
Le cifre del contagio in Italia
Nelle ultime 24 ore, in Italia si sono registrati 675 nuovi casi positivi di Covid-19 e altri 153 decessi, che portano il totale a 31'908 vittime dall'inizio dell'emergenza. Le persone guarite da ieri sono 2'366 mentre il totale dei casi attualmente positivi è diminuito di 1'836 unità, per un totale di 68'351.