Diverse le critiche. Anche dal presidente brasiliano Jair Bolsonaro
ROMA - Dopo il giudizio sull'uso dei guanti, che non sarebbero utili per contrastare la diffusione del nuovo coronavirus, una nuova presa di posizione arriva dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e riguarda questa volta il dibattuto ruolo degli asintomatici.
È «raro che infettino» afferma l'Oms, ma vari esperti invitano alla cautela sottolineando che gli asintomatici non sono tutti uguali e gli studi al momento disponibili appaiono contrastanti.
È «molto raro che una persona asintomatica possa trasmettere il coronavirus», ha dichiarato Maria Van Kerkhove, capo del team tecnico anti-Covid-19 dell'Oms, spiegando che analizzando i dati di diversi Paesi che stanno seguendo «casi asintomatici» è emerso che questi non «hanno trasmesso il virus», probabilmente perché hanno sviluppato una forma molto leggera della malattia e quindi le eventuali goccioline prodotte da starnuti o tosse non sono abbastanza infette.
È comunque una domanda ancora "aperta", ha sottolineato, precisando che l'Oms «continua a raccogliere dati e ad analizzarli». Ad aprile, però, la stessa Oms sottolineava la necessità di tracciare anche i casi asintomatici per prevenire la diffusione del coronavirus.
Le posizioni sul reale peso degli asintomatici nel propagarsi del contagio non sono comunque univoche. Secondo Pierluigi Lopalco, docente di Igiene all'università di Pisa, «il virus rimane per molto tempo nei portatori e catene di contagio subdole fatte da asintomatici si possono propagare in modo silente ed entrare negli ospedali». Da qui la necessità di «tenere innanzitutto in sicurezza ospedali e case per anziani, dove ci sono persone più fragili».
Intanto, le misure rispetto agli asintomatici continuano ad essere considerate cruciali, tanto che la Germania ha annunciato che amplierà i test anti-coronavirus anche a questa categoria. E forti critiche all'Oms arrivano dal presidente brasiliano Jair Bolsonaro: «Dopo essersi scusata per l'idrossiclorochina, ora l'Oms conclude che gli asintomatici non hanno il potenziale per infettare. Milioni però sono stati rinchiusi a casa, hanno perso il lavoro e hanno influito negativamente sull'economia».