La stanno facendo in tanti e in diverse nazioni, scopriamo assieme quali sono quelli giunti alle fasi finali dei test
NEW YORK - Sono passati poco più di sei mesi da quando il Covid-19 ha iniziato a propagarsi a livello globale e la luce in fondo al tunnel è ancora lontana.
Si torna quindi a parlare di ricerca, di sperimentazione e soprattutto di vaccino: l'arma da usare contro quella seconda ondata che sta sempre più diventando meno teoria e più realtà.
Sono davvero tanti i paesi che hanno avviato sperimentazioni in proprio di vaccini contro il virus Sars-CoV 2. Non solo i grandi paesi del G8, ma anche molti altri, tra cui la Cina, l’India, la Russia, per non parlare dell’Indonesia, della Nigeria e Israele.
Secondo i dati dell'Istituto Milken di Pasadena (California) sono infatti circa 200 i nuovi prodotti complessivamente in fase di sviluppo mentre una ventina sono quelli che sono stati avviati alla fase clinica di sperimentazione. Tra i vaccini in fase di sviluppo, appena 24 sono quelli che sono stati avviati a sperimentazione clinica.
Sei di questi sono passati alla fase finale, lo Sputnik russo, tre vaccini cinesi, due prodotti da Sinopharm nei suoi laboratori di Wuhan e di Pechino, e uno prodotto da Sinovac, uno inglese del
Jenner Institute (Università di Oxford) e uno americano prodotto da Moderna, la società biotech di Cambridge, cittadella della ricerca nei pressi di Boston.
In Russia, lo Sputnik V
Il Paese del presidente Putin è stato il primo ad annunciare la sperimentazione del vaccino chiamato Sputnik. Il vaccino della Russia dovrebbe essere in circolazione dal primo gennaio del 2021. «Contiamo molto sull'avvio della produzione di massa a settembre», ha detto il ministro dell'industria Denis
Manturov. Gli scienziati russi sostengono di aver sviluppato velocemente il vaccino, perché si tratta della versione modificata di una già preesistente, creata per combattere altre malattie; un approccio comune anche ad altri farmaci anti-Covid.
Fra Oxford e il Brasile
Il vaccino è stato sviluppato dall'Università di Oxford e in Brasile è in fase di sperimentazione attraverso una partnership con la Fundacion Oswaldo Cruz, il principale centro di ricerca medica in America Latina. Il governo brasiliano ha stanziato 1,99 miliardi di reais (358 milioni di dollari) per rendere possibile la produzione del vaccino. Il Brasile, tra i paesi più colpiti dall’epidemia, spera, nel caso in cui il vaccino si dimostri efficace, di effettuare una campagna di vaccinazione massiccia e celere.
Gli Usa sul modello Sars
Il vaccino della Moderna, appoggiato dal governo Usa e che ha iniziato la sua fase 3 di trial, è stato costruito sulla base di un vaccino che era stato sviluppato per il virus chiamato Mers. Il governo Usa, invece, la scorsa settimana ha annunciato un nuovo investimento da un miliardo di dollari nel progetto del gruppo farmaceutico Johnson & Johnson, facendo salire a quasi 10 miliardi gli investimenti federali immessi per combattere l’epidemia. «Negli adulti sotto i 55 anni e in quelli sopra i 71 si hanno gli stessi livelli di anticorpi neutralizzanti» è stato il recente annuncio di Tal Zaks, direttore sanitario dell’azienda statunitense di biotecnologie.
Il vaccino dagli insetti
Via libera in Cina alla sperimentazione sull'uomo di un candidato vaccino contro Covid-19 prodotto utilizzando cellule d'insetti. Il coautore dello studio, Wei Yuquan, ricercatore senior del laboratorio dell'ospedale che sta lavorando al vaccino, ha spiegato che questo è stato prodotto inserendo geni del virus Sars-CoV-2 in colture di cellule d'insetti, che possono far crescere proteine virali. Nella sperimentazione animale ci sono state risposte immunitarie contro l'infezione già 7 o 14 giorni dopo una singola dose iniettata, senza effetti collaterali evidenti.
Il Sinovac è già famoso
«Il più promettente vaccino sviluppato in Cina mira a sconfiggere la Covid alla vecchia maniera», così l'agenzia Bloomberg sintetizza il giudizio sul vaccino cinese sviluppato dall'azienda biofarmaceutica Sinovac Biotech Co. Ltd. Il vaccino in questione si basa su un principio simile al vaccino contro il vaiolo sviluppato nel XVIII secolo dallo scienziato britannico Edward Jenner e per questo nell’ambiente scientifico si pensa possa essere più efficace da usare rispetto ai mai sperimentati approcci scelti da altre società.
Il virus cavallo di Troia
Il vaccino della CanSino usa il metodo del vettore virale, anche detto del “cavallo di Troia”. Un virus della categoria degli adenovirus (quelli che causano il raffreddore) viene reso inoffensivo poi iniettato nell’uomo, dove inizia a infettare le nostre cellule. Inducendole a produrre la proteina spike di Sars-Cov-2. La spike è innocua per il nostro organismo, ma è sufficiente a stimolare il sistema immunitario. I risultati delle prime sperimentazioni mostrano, secondo i ricercatori, un «buon profilo di sicurezza e alti livelli di risposte immunitarie umorali e cellulari».