In migliaia hanno protestato a New Delhi per chiedere giustizia per la ragazza violentata a Hathras.
NEW DELHI - Massiccia manifestazione questo pomeriggio a Delhi. Migliaia di donne e uomini sono scesi in piazza per chiedere giustizia per la ragazza di Hathras stuprata e lasciata agonizzante in un campo quindici giorni fa.
La protesta era stata convocata, inizialmente, nell'area dell'India Gate, il monumento simbolo di Delhi, ma la polizia ha circondato l'area e ha bloccato gli accessi delle fermate della metropolitana. Il raduno si è spostato allora al Jantar Mantar, nei pressi del Parlamento. Anche Arvind Kejriwal, il popolare governatore della capitale, si è unito ai manifestanti e ha chiesto una punizione esemplare per i responsabili del crimine.
Chandrashekhar Azad, il leader del Bhim Army, la formazione che rappresenta i Dalit, la casta della vittima, ha avviato un presidio notturno accendendo migliaia di candele.
Da ieri la polizia circonda il villaggio della ragazza, dove vive la sua famiglia, e impedisce a chiunque di raggiungerlo, con la motivazione di accertamenti ancora in corso. Il presidente dell'"Indian National Congress", Rahul Gandhi, e sua sorella Priyanka, fermati ieri mentre cercavano di arrivare ad Hathras per far visita alla famiglia, sono stati denunciati.
Varie reti televisive mandano in onda video che mostrano i giornalisti cacciati dagli agenti. Questa mattina, nella tempesta d'indignazione che scuote l'India da giorni, Yogi Adityanath, il monaco governatore dell'Uttar Pradesh, lo stato teatro delle agghiaccianti vicende, ha twittato: «Il mio governo proteggerà ogni madre e sorella. Lo prometto: chiunque osi anche solo pensare di mancare di rispetto a una donna, sarà severamente punito».