La ministra Grütters chiede aiuti mirati: «Non è solo una questione di soldi ma di riconoscimento del valore»
BERLINO - Le nuove chiusure disposte dal semi lockdown in Germania sono «una vera catastrofe per la cultura». Lo ha dichiarato la ministra della Cultura Monika Grütters con una presa di posizione, lanciando un appello a forme di risarcimento veloci e generose per un pilastro cruciale della società.
«Sono molto preoccupata per il settore culturale. Purtroppo la dinamica dell'infezione ci impone misure dure. Ma con tutta la comprensione per la necessità delle nuove regole, per la cultura è una vera catastrofe», afferma.
La cultura è ben più dell'intrattenimento e del tempo libero, «non è un lusso, cui si può rinunciare con leggerezza in tempi difficili. Non è una prelibatezza per persone che hanno il palato raffinato - incalza - ma pane per tutti». «Ed è un correttivo indispensabile in una democrazia vitale. Proprio questo la rende rilevante per l'intero sistema».
Ricordando che gli artisti sono stati «costruttivi e solidali» nel tempo della pandemia, pur essendone particolarmente colpiti, Grütters rivendica subito aiuti mirati: «Non è solo una questione di soldi ma di riconoscimento del loro valore».
«Si tratta di 1,5 milioni di persone nel nostro paese, che contribuiscono al Pil con oltre 100 miliardi di euro. E che spesso lavorano come autonomi. Serve un risarcimento veloce, efficiente e generoso per il settore», conclude. Dal 2 novembre, le nuove regole anti-Covid impongono in Germania la chiusura, fra l'altro, di teatri, sale da concerti, teatri d'opera, cinema e spazi dedicati al tempo libero.