È ciò che emerge dall'aggiornamento dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive degli USA
La ricerca conferma che la mascherina è di vitale importanza per ridurre la diffusione del virus
WASHINGTON - Più di una nuova infezione di coronavirus su due è causata da una persona asintomatica (contagiata, ma che non presenta sintomi per tutto il decorso) o pre-sintomatica (contagiata, ma ancora in periodo d'incubazione).
Lo rileva un aggiornamento dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) statunitensi, che spiegano che chi si sente bene e non ha sintomi tende a non rendersi conto, o a ignorare, la propria infettività verso gli altri.
Secondo i CDC, il 24% delle persone che infettano un altro individuo non sviluppa del tutto dei sintomi, mentre il 35% è pre-sintomatico. Il 41% delle nuove infezioni avviene invece tramite coloro che sono sintomatici.
Il problema è molto rilevante anche poiché, come spiegano i ricercatori, cinque giorni dopo l'infezione si è al livello più alto della "contagiosità".
La mascherina aiuta - Per questo motivo, i CDC raccomandano l'uso generalizzato della mascherina per prevenire la trasmissione del SARS-CoV-2.
I ricercatori spiegano che le mascherine hanno principalmente lo scopo di ridurre l'emissione di goccioline cariche di virus, e che sono una misura particolarmente rilevante per chi è asintomatico, si sente bene, e pensa di non essere infettivo nei confronti degli altri.
Proteggono quindi solo gli altri? Non proprio, le mascherine aiutano anche a ridurre l'inalazione di queste goccioline da parte di chi le indossa, secondo gli esperti dei CDC. Il beneficio generale per la comunità aumenta quindi con l'aumento del numero di persone che utilizzano le mascherine in modo coerente e corretto.
Di stoffa o chirurgica? - I ricercatori hanno poi spiegato che alcuni studi dimostrano che le mascherine in stoffa, in particolare quelle multistrato, possono essere altrettanto utili quanto quelle chirurgiche nell'impedire la diffusione delle goccioline infette.
Anche le mascherine in tessuto possono ridurre l'esposizione di chi le indossa alle goccioline infettive attraverso la filtrazione. L'efficacia di filtrazione di queste mascherine varia però notevolmente tra gli studi. In generale, più strati di tessuto ci sono, migliori sono le prestazioni.
Comunque, nonostante siano necessari altri studi per identificare le combinazioni di materiali che massimizzino l'efficacia e il filtraggio delle mascherine, l'aggiornamento conclude confermando che «i dati sperimentali ed epidemiologici supportano l'obbligo di mascherina nelle comunità per ridurre la diffusione della SARS-CoV-2, soprattutto in combinazioni con distanziamento sociale, igiene delle mani, e un'adeguata ventilazione».