In un primo momento non era chiaro cosa il provvedimento significasse per la Confederazione.
Ora è invece appurato che le persone in arrivo dalla Svizzera potranno ancora varcare le frontiere dell'Esagono, anche se dovranno presentare un test del coronavirus negativo.
BERNA/PARIGI - La decisione della Francia di chiudere i propri confini a chi proviene da Paesi fuori dall'Unione europea non concerne la Svizzera. Lo ha precisato con un tweet odierno Clément Beaune, il segretario di Stato francese incaricato degli affari europei.
In un primo momento non era chiaro cosa il provvedimento, comunicato nella serata di ieri dal premier Jean Castex, significasse per la Confederazione. Ora è invece appurato che le persone in arrivo dalla Svizzera potranno ancora varcare le frontiere dell'Esagono, anche se, ma ciò vale per tutti gli Stati europei, dovranno presentare un test del coronavirus negativo, risalente a non più tardi di 72 ore prima.
Per i Paesi esterni all'Ue, da domenica a mezzanotte scatterà per contro il divieto di entrata, tranne che per casi urgenti e ragioni imperative. Lo stesso varrà pure per i francesi, a cui sarà impedito di recarsi in una nazione che non fa parte dell'Unione europea.
La misura è stata introdotta dalle autorità per cercare di frenare la diffusione delle famigerate nuove varianti del coronavirus. La situazione epidemiologica in Francia è tesa al punto che i media negli scorsi giorni davano per scontato il passaggio a un terzo lockdown. La linea del presidente Emmanuel Macron, in contrasto con la maggioranza degli esperti, ha però prevalso: per ora quindi nessun nuovo confinamento e le scuole rimarranno aperte.