L'annuncio trionfante di Xi Jinping è contestato da alcuni esperti, dubbiosi sul criterio usato per le misurazioni
PECHINO - La Cina ha compiuto il «miracolo» di eradicare completamente la povertà estrema.
Lo ha annunciato il presidente Xi Jinping nel corso di una cerimonia a Pechino. Nel corso di otto anni circa 100 milioni di persone sarebbero state tolte dallo stato d'indigenza nel quale si trovavano, ha affermato il leader cinese, parlando di una «vittoria completa» che «resterà nella storia». Non è stato facile, ha ammesso Xi, ma «l'arduo compito di sradicare la povertà estrema è stato adempiuto», ha ribadito.
Alcuni esperti hanno messo in dubbio la rivendicazione, o meglio il criterio che sta alla base delle misurazioni compiute da Pechino. Si parla di povertà estrema con un guadagno annuo di 620 dollari (561 franchi svizzeri). «Secondo i criteri attuali, tutti i 98,99 milioni di poveri rurali sono stati tolti dalla povertà e 832 contee colpite dalla povertà e 128mila villaggi sono stati rimossi dalla lista della povertà» ha dichiarato Xi, che della lotta alla povertà ha fatto uno dei capisaldi del suo mandato.
L'obiezione degli esperti, però, è questa: il limite fissato nella definizione di povertà è basso e una fetta della popolazione si trova quindi a essere di fatto povera, ma non sulla carta. Come spiega l'agenzia stampa Reuters, la Banca Mondiale ha fissato una soglia globale per definire la povertà estrema a 1,90 dollari (1,72 franchi) al giorno. La Cina ha invece basato i suoi calcoli su una quota di 1,69 dollari giornalieri.