In Lombardia boom di contagi: quattro volte quelli registrati in Svizzera in 24 ore. Si parla già di «terza ondata»
Il tasso di positività è salito da 6,8 a 8 per cento in un giorno, e Milano è di nuovo al centro della tempesta
MILANO - Scene già viste un anno fa. Come se il nastro si fosse riavvolto. Mentre al di qua della frontiera i contagi da Covid restano sotto la soglia di guardia - 52 i positivi oggi nel nostro cantone, nessun decesso - a due passi dal Ticino le cose non vanno esattamente a meraviglia. Anzi. In Lombardia, nella giornata di oggi si sono registrati il quadruplo dei contagi che in Svizzera (con il doppio dei tamponi).
L'epicentro dell'epidemia questa volta è Brescia, con 973 contagi in 24 ore, ma anche il capoluogo non scherza. A Milano città si sono registrati 409 casi, che diventano 1 072 contando l'area metropolitana. I decessi sono stati 44 - in Svizzera, su una popolazione inferiore del 15 per cento, se ne contano 7.
La vicina regione viaggia - è vero - al ritmo di 50mila tamponi al giorno (51. 473 tra ieri e oggi, per la precisione) ma il tasso di positività è comunque in aumento. Da 6,7 a 8 per cento in una sola giornata. Occorrerà del tempo perché arrivino i frutti dei lockdown locali istituiti a Brescia, Bergamo e nei Comuni in "fascia rossa", ma la paura è che non bastino.
Ieri il presidente della regione Fontana ha proposto di aumentare i vaccini in quei territori dove il virus è in crescita. «Abbiamo deciso - ha spiegato il governatore - di iniziare la somministrazione tempestiva di 30.000 prime dosi sul nostro territorio al confine tra le provincie di Brescia e Bergamo e per i Comuni in fascia rossa».
E mentre dall'università di Milano-Bicocca arriva un nuovo test rapido della saliva - permetterebbe di valutare non solo la presenza del virus, ma anche la gravità dell'infezione - gli occhi sono puntati a domani, venerdì, quando il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità (Iss - l'equivalente dell'UFSP) deciderà il colore della regione per la prossima settimana. Il rischio - temuto soprattutto da ristoratori ed esercenti - è di passare da "gialla" ad "arancione", con una stretta sulle aperture al pubblico.
Nel resto d'Italia intanto le notizie non sono migliori. Il totale dei positivi registrati in 24 ore segna un balzo deciso in avanti. Sono 19.886, secondo i dati del ministero della Salute italiano: ieri erano stati 16.424. Stabili invece i controlli - 353.704 test molecolari e antigenici, contro i 340.247 di ieri - e anche i decessi: 308, mentre ieri erano stati 318.