Lo stesso vale per gli anticorpi monoclonali, come rileva uno studio tedesco.
L'analisi è stata condotta sul sangue periferico di individui vaccinati con Pfizer-BioNTech raccolto sia prima della somministrazione del vaccino, sia a tre settimane e a tre mesi dalla vaccinazione
FRANCOFORTE - I vaccini anti Covid-19 mostrano di avere una ridotta azione neutralizzante nei confronti della variante Omicron e così gli anticorpi monoclonali: lo indicano i dati osservati in laboratorio nella ricerca condotta in Germania, nell'Istituto di Virologia medica dell'Università di Francoforte e accessibili online, nel sito medRxiv, che accoglie gli articoli non ancora sottoposti alla revisione da parte della comunità scientifica.
Coordinata da Alexander Wilhelm e Marek Widera, l'analisi è stata condotta sul sangue periferico di individui vaccinati con Pfizer-BioNTech raccolto sia prima della somministrazione del vaccino, sia a tre settimane e a tre mesi dalla vaccinazione. «I nostri risultati ottenuti in vitro utilizzando autentiche varianti del virus SarsCoV2 indicano - scrivono gli autori della ricerca - che, contrariamente a quanto accade con la variante Delta attualmente in circolazione, l'efficacia nella neutralizzazione dei sieri risultato della vaccinazione è risultata severamente ridotta» nel caso della Omicron.
I ricercatori osservano inoltre che, «la variante Omicron è risultata resistente agli anticorpi monclonali casirivimab e imdevimab» e che per questo, potrebbe essere necessaria l'analisi genetica del virus SarsCoV2 prima di iniziare il trattamento con gli anticorpi monoclonali. Per questo, concludono, «contro la Omicron potrebbero essere necessari vaccini e anticorpi monoclonali specifici».