Arrestare una persona per uno sputo? «Una violazione della sua libertà d'espressione»
Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu)
STRASBURGO - La Russia dovrà risarcire per 10mila euro un uomo che è stato arrestato nel 2012 per aver sputato su una foto che ritraeva Vladimir Putin.
Lo ha deciso la Corte europea dei diritti umani (Cedu), secondo cui non sussistevano gli elementi legali per giustificare un arresto e una condanna a quindici giorni di carcere.
I fatti si sono svolti nella città di Čeboksary, durante una manifestazione contro il Governo di Putin. Dopo aver posizionato un ritratto del Presidente e aver deposto due garofani davanti ad esso (riflettendo la tradizione russa per cui si collocano dei fuori su una lapide, accanto all'immagine di un defunto), Dmitriy Sergeyevich Karuyev ha sputato sulla foto di Putin.
È stato arrestato quattro ore dopo, e successivamente condannato a quindici giorni di detenzione per aver violato la legge «sul disturbo dell'ordine pubblico». Secondo i tribunali russi, aveva mostrato una «flagrante mancanza di rispetto per la società», degradando «l'onore e la dignità del Presidente eletto dal popolo».
La Cedu, in una comunicazione odierna, ha però spiegato di aver condannato la Russia a risarcire Karuyev per danni morali. Arrestarlo è infatti stata una violazione della sua «libertà d'espressione». La Corte considera «l'atto di sputare sulla fotografia di una figura politica immediatamente dopo la sua rielezione» un'espressione «dell'opinione politica dell'autore del gesto».
Oltre a ciò, la legge «sul disturbo dell'ordine pubblico» prevede che ci siano prove di elementi di disturbo quali un linguaggio offensivo, molestie o distruzione di beni. Ciò che con Karuyen non è accaduto, e per questo la sua condanna è stata ritenuta illecita.