La norma è stata approvata dalla Commissione istruzione del Senato della Florida. Ora affronterà altre due commissioni
TALLAHASSEE - «Don’t say gay!»; non dire gay! È così che i critici hanno ribattezzato una controversa legge approvata dalla Commissione Istruzione del Senato della Florida.
Se la nuova disposizione – sostenuta dal governatore repubblicano Ron DeSantis – dovesse andare in vigore, agli insegnanti delle scuole elementari verrebbe impedito dai distretti scolastici di affrontare temi in classe sull'orientamento sessuale o l'identità di genere.
La legge porta la firma del senatore conservatore Dennis Baxley. «Le scuole devono insegnare ai bambini a leggere e a scrivere», ha sottolineato il governatore DeSantis in un incontro con la stampa americana. «Bisogna che insegnino ai bambini la scienza, la storia. Abbiamo bisogno di più educazione civica e comprensione della Costituzione degli Stati Uniti, ovvero tutto ciò che rende unico il nostro paese. Quelle sono le cose fondamentali». Insomma, non l’identità di genere o l’educazione sessuale.
Fulcro della norma, secondo i legislatori repubblicani, è il diritto dei genitori a scegliere il tipo di educazione da impartire ai figli. Se implementato, il provvedimento non riguarderà soltanto l’area didattica, ma anche i servizi di consulenza e di supporto agli studenti. Gli attivisti della comunità LGBTQ, però, fanno notare un altro aspetto fondamentale, ovvero la possibilità che avranno i genitori di denunciare gli insegnanti che contravverranno alla nuova regola e di far causa ai distretti scolastici che non si atterranno alla disposizione.
Prima di entrare in vigore, però, il disegno di legge dovrà passare il vaglio di altre due commissioni del senato statale. In caso positivo, la legge sarà effettiva già il primo luglio. Il governatore della Florida Ron DeSantis ha dato il suo avallo esprimendo grande contrarietà alla possibilità di espresso discutere questioni legate all'orientamento sessuale e all'identità di genere nelle scuole elementari. DeSantis punta il dito alla facoltà degli insegnanti di tenere all’oscuro dei genitori i contenuti dettagliati delle loro conversazioni con i piccoli allievi. La comunità LGBTQ, però, non ci sta e promette di opporsi strenuamente al disegno di legge.