Le versioni diventate virali sui social, prese di petto da diverse testate internazionali.
Dai corpi posizionati ad arte, passando per i cadaveri che si muovono e il rigor mortis inesistente quello che dicono il New York Times e la BBC.
KIEV - Nelle ultime ore la Russia ha apertamente negato la veridicità delle foto delle atrocità perpetrate nei confronti dei civili a Bucha sostenendo che si tratti di «una manipolazione dei radicali ucraini a servizio della stampa occidentale».
Un'affermazione, questa, che è stata presa in causa proprio da diverse testate giornalistiche di peso, comprese il New York Times e la BBC.
Una delle prime tesi a essere smentite riguarda l'affermazione che i corpi siano stati posizionati sulle strade dopo che le truppe russe se ne erano andate. Per farlo si è fatto riferimento alle immagini da satellite della Maxar che monitorano il territorio ucraino dall'inizio del conflitto.
Secondo queste ultime sarebbero diversi i corpi senza vita ben visibili per le strade di Bucha già a partire dal 19 e 21 marzo, più di una settimana prima dell'abbandono effettivo delle truppe di Mosca (che è avvenuto il 30 marzo). Le salme sarebbero restate per strada più di due settimane.
Il New York Times ha quindi confrontato la posizione dei resti nelle foto satellitari con le immagine e le riprese in loco, fatte dalle agenzie stampa negli scorsi giorni, trovando una corrispondenza netta. Sempre dai satelliti sono ben visibili i vari step dello scavo della grossa fossa comune, dietro alla chiesa dedicata a Sant'Andrea della città.
Un'altra tesi a essere smentita riguarda il fatto che in realtà i corpi non siano senza vita e che in alcuni video parrebbero muoversi, su questo caso - che sui canali d'informazione alternativa e sui social ha avuto una certa fortuna ed è stata ripresa anche dall'ambasciata russa in Canada - si è chinata invece la BBC.
A generare la sensazione di movimento dei corpi sarebbero delle distorsioni visive causate da delle macchie presenti sul parabrezza dei veicoli dai quali i video sono ripresi, le macchie sono state evidenziate anche in altri video della stessa fonte. Un altro video mostra un altro inganno ottico simile, ma generato dalla piega dello specchietto retrovisore.
L'ultima affermazione russa, riguarda il fatto che i corpi rimossi dai volontari di Bucha siano flessibili e non rigidi come ci si aspetterebbe per via del rigor mortis.
Stando a un patologo britannico, sentito sempre dall'emittente britannica, visto l'elevato numero di giorni in cui i corpi sono rimasti all'aria aperta (almeno 14) la tipica rigidità dei muscoli che sopravviene dopo il decesso non dovrebbe essere più presente: «In genere», conferma la fonte, «dopo 4 giorni l'effetto del rigor scompare».
Satellite images show bodies lay in Bucha for weeks, despite Russian claims
— The New York Times (@nytimes) April 4, 2022
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