Il numero di collisioni catastrofiche nello spazio rischia di aumentare, denuncia l'Agenzia spaziale europea
SPAZIO - Sono oltre 30'000 i detriti spaziali in orbita identificati e regolarmente monitorati per evitare collisioni, ma i modelli statistici stimano che potrebbero essercene addirittura più di un milione con dimensioni superiori al centimetro, e il loro numero è in continuo aumento.
È quanto emerge dall'ultimo rapporto annuale sullo stato dell'ambiente spaziale (Annual Space Environment Report) stilato dall'Agenzia spaziale europea (Esa). «Anche se siamo più responsabili con ciò che lanciamo oggi, i nostri sforzi attuali non sono sufficienti», affermano gli esperti Esa.
«Se non cambiamo significativamente il modo in cui lanciamo e smaltiamo gli oggetti spaziali, il numero di collisioni catastrofiche nello spazio rischia di aumentare. Ciò potrebbe portare alla 'sindrome di Kessler', una situazione in cui la densità degli oggetti in orbita è così alta che le collisioni tra oggetti e detriti creano un effetto a cascata, ogni incidente genera detriti aumentando la probabilità di ulteriori collisioni. A questo punto, alcune orbite basse della Terra diventeranno del tutto inospitali».
L'Esa sottolinea come negli ultimi due anni si sia verificato un «enorme aumento» del numero di piccoli satelliti commerciali in orbita, la maggior parte con peso compreso tra 100 e 1000 chilogrammi.
«Molte di queste costellazioni vengono lanciate per fornire servizi di comunicazione in tutto il mondo. Hanno grandi vantaggi, ma rappresenteranno una sfida per la sostenibilità a lungo termine». Le costellazioni stanno anche cambiando il modo in cui i satelliti vengono messi in orbita.
«Il 2021 ha fatto registrare un numero record di razzi che hanno portato in orbita più satelliti contemporaneamente. Ciò riduce il costo di lancio per satellite, ma - osserva l'Esa - spesso rende più difficile individuare e tenere traccia dei singoli oggetti».
Con l'aumento dei detriti e degli 'incontri ravvicinati' in orbita, «diventerà impossibile per gli operatori di veicoli spaziali agire manualmente». Per questo l'Esa sta sviluppando dei sistemi automatizzati che usano l'intelligenza artificiale e altre tecnologie per aiutare gli operatori a effettuare manovre di prevenzione delle collisioni e ridurre il numero di falsi allarmi.
Una nota positiva del rapporto è che molti corpi di razzi lanciati oggi per trasportare satelliti nell'orbita terrestre bassa vengono smaltiti in modo sostenibile. «I corpi dei razzi sono gli oggetti più grandi che inviamo nello spazio e la loro rimozione dalle trafficate autostrade orbitali riduce la possibilità che esplodano o si frammentino in molti detriti pericolosi».
Secondo l'Esa «è tempo di agire» con la collaborazione di tutti gli attori spaziali, non solo per smaltire i veicoli spaziali a fine vita, ma anche per ripulire attivamente l'ambiente spaziale cominciando dai detriti più grandi che si trovano nelle regioni più trafficate.