L'incremento dei casi mondiali è stato del 77% nelle ultime due settimane, complessivamente i morti sono tre
GINEVRA - Sono 2614 i nuovi casi di vaiolo delle scimmie registrati dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) rispetto al precedente rapporto, pubblicato una settimana fa ma che faceva riferimento alle cifre relative al 22 giugno. La crescita in termini percentuali è del 77%, con un aumento di due decessi - che portano a tre il conto delle vittime dall'inizio dell'attuale epidemia.
Sono 59 le nazioni e i territori che hanno registrato dei contagi, con un aumento di nove entità rispetto all'ultimo report. C'è anche una buona notizia: «Dieci nazioni non hanno riportato nuovi casi per oltre 21 giorni, la durata massima del periodo d'incubazione della malattia».
Sono complessivamente 6027 i contagi, la grande maggioranza dei quali (4920) in Europa. Oltre 900 casi nella regione delle Americhe dell'Oms. Le due morti sono avvenute nella Repubblica Centrafricana e si sommano a quella già precedentemente registrata, in Nigeria. La maggioranza relativa dei contagi? Nel Regno Unito (1235 casi). Seguono Germania (1054), Spagna (802) e Francia (498). Sono 45 i nuovi contagi in Svizzera nelle ultime due settimane, che portano a 91 il conto complessivo delle persone che hanno contratto il vaiolo delle scimmie.
L'Oms continua a fare riferimento al documento orientativo pubblicato il 28 giugno e indirizzato ad autorità sanitarie, governi e organizzazioni nazionali e internazionali. La catena del contagio è sempre quella identificata dal primo momento: «L'epidemia continua a colpire principalmente gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini che hanno avuto rapporti sessuali recenti con uno o più partner maschi, suggerendo che per il momento non ci sia nessun segnale di trasmissione prolungata al di là di queste reti».