Il governo presenterà il suo piano ai primi di settembre, in corso accese discussioni
LISBONA - Agli inizi di settembre il governo portoghese dovrà presentare il suo piano di risparmio energetico stabilito secondo le più recenti direttive europee. Tuttavia, man mano che la data delle decisioni difficili si avvicina, come nei giorni più critici della pandemia, sorgono contrasti su cosa fare e come farlo concretamente.
Nella serata di ieri, 22 agosto, la CCP (ossia l'associazione delle imprese) si è dichiarata possibilista rispetto all'ipotesi di una riduzione parziale dell'orario di apertura dei negozi, specie durante la settimana, dalla sera di domenica fino al giovedì, fatta eccezione per cinema e ristoranti. Il presidente della CCP, João Vieira Lopes, ha fra l'altro ricordato che il Portogallo, nelle cui grandi città si può fare la spesa sette giorni su sette anche fino a mezzanotte, è uno dei Paesi con gli orari di apertura settimanale più estesi in Europa.
La proposta, però, non è piaciuta né ai più piccoli rivenditori al dettaglio, né all'Associazione portoghese dei centri commerciali (APCC), che non intende cedere sull'ipotesi di chiusura anticipata e propone misure alternative, come i limiti all'impiego di condizionatori d'aria. Rodrigo Moita de Deus, presidente dell'APCC, ha ricordato che gran parte dei costi energetici dei grossi centri commerciali è rappresentata dalla climatizzazione e che ulteriori riduzioni di spesa potrebbero essere ottenute modificando l'illuminazione e il funzionamento delle scale mobili. I commercianti chiedono inoltre una decisa deburocratizzazione nell'acquisto di pannelli solari.