Il presidente uscente: «Non stringo la mano a un ladro». E l'ex sindacalista: «Stai distruggendo il paese»
BRASILIA - Come in un ring. I due principali candidati alla presidenza del Brasile, il presidente uscente di destra Jair Bolsonaro, del Partito Liberale (PT), e Luiz Inacio Lula da Silva, leader del Partito dei Lavoratori, si sono incolpati a vicenda di tutti i mali del Paese, in un primo confronto televisivo svoltosi domenica sera negli studi della stazione televisiva Bandeirantes, a San Paolo.
I due rivali, figure centrali nella storia recente del Brasile, si sono affrontati per la prima volta in pubblico scambiandosi una raffica di insulti e accuse al vetriolo per circa tre ore. Prima di entrare, Bolsonaro aveva annunciato ai giornalisti che "non avrebbe stretto la mano a un ladro", in riferimento allo scandalo della Petrobras, ed ha continuato su quel solco.
"Il suo governo è stato il più corrotto della storia del Brasile", ha attaccato Bolsonaro. "Presidente Lula, per quale motivo vuole tornare al potere? Per continuare a fare le stesse cose alla Petrobras?", ha poi rincarato, ricordando che la compagnia petrolifera aveva accumulato un debito di 900 miliardi di reais (circa 180 miliardi di dollari) durante i governi guidati dal Partito dei Lavoratori.
Lula ha risposto difendendo il suo curriculum di governo (2003-2010), sottolineando i passi avanti compiuti in termini di riforme sociali e promettendo di riprendere quelle politiche, per poi assestare a sua volta fendenti all'avversario. Uno su tutti: "Stai distruggendo il Paese".
L'ex presidente sindacalista resta alla guida della corsa nei sondaggi, con il 47% delle intenzioni di voto, contro il 32% di Jair Bolsonaro, secondo l'istituto Datafolha. Altre indagini danno a Lula un vantaggio minore. Sembra infatti che Bolsonaro sia riuscito a recuperare tre punti, dopo misure come le sovvenzioni per camionisti e tassisti. Ma le dichiarazioni misogine che Bolsonaro ha rivolto contro Vera Magalhes, giornalista del gruppo Globo e di TV Cultura, che gli aveva fatto una domanda, potrebbero costargli una fuga di voti tra le elettrici.
Oltre ai due favoriti, al dibattito erano stati invitati altri quattro candidati, tra cui l'ex ministro delle Finanze Ciro Gomes del PDT (centrosinistra) e il senatore Simone Tebet del MDB (centrista), rispettivamente terzo e quarto ai sondaggi.
Nel 2018, anno in cui ha vinto le elezioni, Bolsonaro aveva partecipato solo ai primi due dibattiti.