Il presiedente americano ha ventilato la possibilità dell'esistenza di altri documenti: «Potrebbe esserci qualcos'altro, non lo so».
NEW YORK - Joe Biden ha scaricato sostanzialmente la colpa dei documenti classificati ritrovati nella sua residenza e in un suo ex ufficio su chi ha eseguito il trasloco del materiale quando era vicepresidente.
«Quello che non è stato fatto bene è che quando hanno impacchettato le cose dei miei uffici per spostarle non hanno svolto il tipo di lavoro che avrebbe dovuto essere fatto», ovvero «esaminare a fondo ogni pezzo di materiale informativo che c'è», ha detto il presidente statunitense alla Pbs.
«Per quanto ne so - ha aggiunto - il tipo di cose che (gli investigatori) hanno raccolto sono cose che partono dal 1974 (quando era senatore, ndr), carte sparse. Potrebbe esserci qualcos'altro, non lo so», ha proseguito senza spiegare quale tipo di materiale a partire da quell'anno avrebbe potuto avere in suo possesso. Biden non si è assunto quindi la responsabilità politica dell'accaduto, scaricando eventuali responsabilità sui suoi collaboratori.