La madre è morta in attesa dei soccorsi e con lei tutta la famiglia. Sarà un prozio ad adottarla
GAZIANTEP - Sono ora 21'051 le vittime accertate del terremoto che lunedì ha sconvolto Turchia e Siria. Si parla di 17'674 decessi in Turchia e 3'377 in Siria. Secondo la Difesa civile siriana la speranza di trovare sopravvissuti si sta ora affievolendo.
Intanto la Banca Mondiale ha annunciato aiuti per 1,78 miliardi di dollari alla Turchia.
Uno dei tanti drammi nel dramma del terremoto è però quello dei bambini. Qualcuno ce l'ha fatta, altri hanno perso la vita - sorpresi dalla prima scossa mentre dormivano.
Giovedì sera l'agenzia stampa ha pubblicato uno straziante dispaccio che testimonia cosa sta accadendo specialmente nella più fragile di queste due realtà, quella siriana - già provata da anni di sanguinoso conflitto. La protagonista è la neonata partorita dalla madre mentre era intrappolata tra le macerie della loro casa e portata in salvo. La piccola - che ha perso genitori e tutti i fratelli - ora ha un nome: è stato scelto Aya, che in arabo significa «un segno di Dio».
I soccorritori l'hanno trovata lunedì pomeriggio, oltre 10 ore dopo la prima devastante scossa. Si trovava fra le macerie di un condominio di cinque piani. Era ancora unita alla madre con il cordone ombelicale. La donna era senza vita, così come il padre della piccola e altri quattro figli. Si pensa che la neonata sia venuta al mondo poche ore prima del ritrovamento. «L'abbiamo chiamata Aya, così potremmo smettere di chiamarla neonata», ha detto il dottor Hani Maarouf dell'ospedale di Afrin. Le sue condizioni sono in progressivo miglioramento e, contrariamente a quanto temuto inizialmente, non ha riportato danni alla colonna vertebrale.
Che fine farà Aya? Ad accoglierla sarà lo zio di suo padre, Salah al-Badran, non diversamente da quanto faranno moltissime altre famiglie, spiegano gli esperti. «Ma quei parenti sopravvissuti stanno anche affrontando il naufragio delle loro stesse vite e famiglie». La famiglia di Salah - 11 persone - si è messa in salvo, ma la casa è andata distrutta. Ora vivono tutti in una tendopoli. «Solo il 10% degli edifici qui è sicuro in cui vivere e il resto è invivibile» ha detto al corrispondente dell'agenzia.
Nel frattempo dopo 90 ore dal disastro è stato salvato anche Hilal Bilgi, 10 anni, trovato tra le macerie di un appartamento di sette piani a Hatay. Il bambino ha perso i genitori e tre fratelli e per estrarlo dal cemento è stato necessario amputargli il braccio.
«Nel continuo caos dei giorni successivi al terremoto, con i morti e un numero sempre minore di sopravvissuti che vengono ancora trovati, i medici affermano che è impossibile dire quanti bambini abbiano perso i genitori» sottolinea l'Associated Press. L'Unicef si è attivata per fornire cibo, medicinali e abiti ai piccoli orfani e farà di tutto per rintracciare i parenti ancora in vita. Il ministero della Famiglia e dei Servizi sociali turco ha già invitato potenziali famiglie affidatarie a farsi avanti. I bimbi sopravvissuti e senza genitori sono in questo momento affidati alle cure dello Stato.
Salvato dopo 94 ore sotto le macerie - Un giovane di 17 anni, Adnan Muhammed Korkut, è stato estratto vivo stamattina dalle macerie di un edificio crollato nella città turca di Gaziantep, vicino all'epicentro del sisma, dopo essere rimasto intrappolato per 94 ore.
Il ragazzo ha detto di essere stato costretto a bere la propria urina per placare la sete. «Sono stato in grado di sopravvivere in quel modo», ha detto, come riporta il Guardian.
Quando è stato salvato il 17enne ha sorriso alla folla di amici e parenti che ha cantato il suo nome, applaudendo e piangendo di gioia mentre veniva portato via e messo su una barella. (fonte ats)