La crisi demografica del Giappone, la Corea del Sud (quasi) senza figli e la Cina presto superata dall'india (2023) per numero di abitanti.
TOKYO - Con un tasso di fecondità (numero medio di figli per donna) di 1,3 (2,1 è il minimo per mantenere stabile la popolazione) e circa 799 mila nascite contro 1,58 milioni di morti, il Giappone - che ha reso noti i dati demografici del 2022 a inizio settimana - aggrava a livello record la sua decennale crisi demografica.
Paese sempre più vecchio - Un calo, quello della natalità che, iniziato alla fine degli anni '70, mai era sceso sotto la soglia delle 800mila nascite. E come è noto, il paese asiatico - terza economia al mondo - fa i conti con una popolazione sempre più anziana: quasi una persona su 1500 è ultra centenaria, mentre il 29% del totale degli abitanti – 36,21 milioni – è composta da over 65, con una speranza di vita pari a 84 anni (la media OCSE è di 81 anni).
La ricetta di Tokyo - Numeri e tendenze che non consentono «di mantenere le funzioni sociali», come aveva detto a inizio anno il primo ministro Fumio Kishida alla Cnn. E ora si corre ai ripari perché «non si può più aspettare». La ricetta? Da aprile sarà operativa un’agenzia del governo concentrata sulla problematica demografica e si procede al raddoppio della spesa per i programmi a sostegno dell'infanzia. Si spera in questo modo di contrastare l'alto costo della vita e l'attuale insufficienza di sussidi e aiuti alla crescita dei figli.
La sfida alla futura «sostenibilità dell'economia» deve dunque passare, secondo Fumio Kishida, dal «sostegno all'educazione dei figli: la nostra politica più importante». Una missione che dovrà fare i conti però anche con il limitato potere d'acquisto delle famiglie nipponiche: il reddito netto medio pro capite è pari a 28 872 USD annui (sotto alla media OCSE, che è di 30 490 USD annui), quello invece medio per nucleo familiare era di circa 50mila dollari nel 1995 ed è sceso a circa 43mila nel 2020.
Cina e Corea del Sud - Non meglio del Giappone fa la Corea del Sud, peggiore al mondo con un tasso di fertilità sceso allo 0,78 nel 2022 (era di 0,81 nel 2021) e in declino costante dal 2015. Crisi dell'Asia orientale confermata dalla Cina, che è sulla via di perdere il primo posto come Paese più popoloso della terra. La supererà l'India entro il 2023 (dati Onu), dopo che lo scorso anno i cinesi sono diminuiti di 850mila unità (attestandosi a 1,411 miliardi), in calo demografico per la prima volta dagli anni '60.