Oggi è stato formalmente incriminato per spionaggio. Il reporter ha negato le accuse.
MOSCA - Il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich, arrestato nei giorni scorsi in Russia, è stato formalmente incriminato per spionaggio. Lo rende noto l'agenzia Tass. Il reporter Usa ha negato le accuse.
Secondo Interfax, Gershkovich, corrispondente del Wall Street Journal che in passato ha lavorato anche per la France Presse, è stato incriminato ai sensi dell'articolo 276 del codice penale russo, un'accusa punibile con 20 anni di carcere.
«Gli investigatori dell'Fsb (il servizio federale per la sicurezza) hanno accusato Gershkovich di spionaggio nell'interesse del suo Paese. Il giornalista ha negato categoricamente tutte le accuse e ha dichiarato di essere impegnato in attività giornalistiche in Russia», scrive la Tass, citando una fonte delle forze dell'ordine.
L'Interfax riferisce che, in base alle indagini, il giornalista «ha raccolto informazioni che costituiscono un segreto di Stato sulle attività di una delle imprese del complesso militare-industriale russo». La detenzione di Gershkovich, cittadino statunitense nato nel 1991, è stata annunciata dal Centro per le relazioni pubbliche del Servizio di sicurezza federale russo il 30 marzo. Lo stesso giorno, il tribunale distrettuale Lefortovsky di Mosca ha accolto una mozione degli inquirenti che chiedeva di tenerlo in custodia almeno fino al 29 maggio.